Alcolismo, la difficile (ma non impossibile) risalita dal tunnel
L’Istituto Superiore di Sanità, in un report del 2023, segnala che nel 2021 quasi 8 milioni di italiani di età superiore a 11 anni hanno consumato e abusato di alcool, con modalità di assunzione che hanno messo a rischio la loro salute. Una cifra che corrisponde al 20% degli uomini e all’8,7% delle donne. Il costo per la nostra società è enorme, basta pensare al danno emotivo provocato non solo agli alcolizzati stessi ma anche ai loro familiari: vite rovinate e sofferenze indicibili. All’alcolismo si arriva attraverso un processo lento, graduale, insidioso ed elusivo. L’alcool è una droga, per giunta potente, che influisce sul cervello, deprimendo il sistema nervoso centrale.
Può rovinare organi vitali come fegato, pancreas, cervello e cuore. Come altre dipendenze è una trappola micidiale per chi ne è affetto, che arriva ad avere un’aspettativa di vita minore di 12 anni rispetto alla media. Mi sembra giusto precisare che l’alcolismo non è l’ubriachezza, ma una malattia cronica caratterizzata dal bisogno psicologico di alcool e dalla incapacità di evitarne l’assunzione. Le cause sono molteplici e sono collegabili a fattori ambientali legati alla famiglia, a problemi emotivi, a depressione, ad aggressività e a ricerca di emozioni forti. Questo ed altro portano ad una vita fatta di frustrazioni, dove spesso gli alcolisti sono accecati dal meccanismo psicologico della negazione. In altre parole tendono a minimizzare e a scusare il loro comportamento. Cadono spesso nell’autogiustificazione, negano il problema e hanno bisogno di persone intorno a loro che prestino fede alle loro scuse. Purtroppo se i familiari fanno questo li aiutano a continuare a bere fino ad arrivare alla tomba.
"Regina della ketamina, dammi una dose forte": gli ultimi istanti di Matthew Perry
Per l’alcolista accettare di essere aiutato è solo il primo passo sulla via del recupero. La dipendenza fisica dall’alcool si può vincere nel giro di poco tempo attraverso la disintossicazione. Mala dipendenza psicologica è di gran lunga più difficile da affrontare. Se l’alcolista vuole continuare ad astenersi dall’alcool dovrà fare un grande lavoro di ricostruzione per quanto riguarda il proprio modo di pensare, di vivere e di comportarsi. Una guerra devastante per un cambiamento che deve riguardare molto più che il bere: deve riguardare l’uomo interiore. Il recupero avviene per gradi e ci vuole tempo per ricostruire la propria vita, per capire chi sono i veri amici che possono aiutare e quali sono invece le compagnie potenzialmente deleterie.
Eccessiva sicurezza di sé, amici discutibili, dipendenze alternative e accresciuto isolamento possono essere passi che portano a una ricaduta. Parlare apertamente con una persona capace di aiutare può essere necessario, come anche rivolgersi a centri di cura e ospedali e intraprendere programmi di recupero. L’alcolista deve capire però che nessuno può costringerlo a risolvere il suo problema, il suo recupero in ultima analisi dipende da lui. Deve essere consapevole che tutti gli alcolisti smettono di bere ma solo alcuni sono abbastanza fortunati da farlo mentre sono ancora vivi.
"Attenzione allo smartphone". Il vostro mignolo è storto? Potreste avere la "pinky phone" | Video