Sharon Verzeni, cos'hanno trovato nella casa occupata da Sangare
Nella casa occupata da Moussa Sangare, il 31enne fermato nella notte tra giovedì e venerdì per l'omicidio di Sharon Verzeni, a Suisio, a pochi chilometri da Terno d'Isola, gli inquirenti hanno ritrovato e sequestrato un cartone utilizzato come tiro al bersaglio con sopra disegnata una faccina.
Nell'appartamento c'era anche un ceppo da sei coltelli. Due erano ancora presenti, mentre gli altri quattro, che Sangare avrebbe portato con sé la notte dell'omicidio, sono stati ritrovati su indicazione del fermato nell'Adda. Tre erano insieme agli abiti e alle scarpe dell'uomo in un sacchetto ripescato nel fiume dai sommozzatori. Quello che "per lunghezza e larghezza della lama" è "compatibile" con le ferite sul corpo di Sharon ed è ritenuto per questo l'arma del delitto era invece stato sotterrato sull'argine dell'Adda a Medolago.
Pochi minuti prima di accoltellare a morte la barista 33enne, Sangare avrebbe anche minacciato due ragazzini minorenni. Il ragazzo, nato a Milano da genitori originari del Mali, ha parlato di "un raptus: l'ho vista e l'ho uccisa". Per gli inquirenti però si tratta di omicidio premeditato: sarebbe uscito di casa con l'intenzione di uccidere, a caso.
Nell'informativa dei carabinieri letta dall'agenzia Agi agli atti dell'indagine si legge che, nella notte tra il 28 e il 29 agosto, il Ros e il Nucleo Investigativo di Bergamo hanno individuato nell'area di Medolago Moussa Sangare descritto come "un soggetto in bicicletta compatibile con quello da ricercare e, dopo avere proceduto all'aggancio e al pedinamento, alla luce della manifesta instabilità del soggetto, si decideva di intervenire".
E' stato questo il momento cruciale dell'inchiesta quando, nel contesto di un "servizio di ricerca di soggetti rispondenti alle fattezze di quello ritratto a video", si riesce a dare un'identità al ciclista che percorreva via Castegnate, a Terno d'Isola, nell'orario del delitto e che viene ripreso dalle telecamere. E' l'uomo poi fermato per il delitto quello che, come si vede nei filmati acquisiti, "si allontana a velocità sostenuta dal luogo dell'omicidio a cavallo dell'evento, tra i Comuni di Chignolo d'Isola e Terno d'Isola".