Cerca
Logo
Cerca
+

Sharon Verzeni, il padre: "Spazzate via le speculazioni, ora più sensibilità alla sicurezza"

  • a
  • a
  • a

"A un mese dalla morte di nostra figlia la notizia di oggi ci solleva anche perché spazza via tutte le speculazioni che sono state fatte sulla vita di Sharon e di Sergio". Sono le prime, commosse parole di Bruno Verzeni, il padre della 33enne Sharon Verzeni uccisa a coltellate nella notte tra il 29 e il 30 luglio a Terno d'Isola, alle porte di Bergamo. A confessare l'omicidio è stato un italiano di origini africane, Moussa Sangare.

"Un raptus, l'ho vista e l'ho uccisa", ha spiegato il 31enne ai carabinieri, che lo hanno fermato questa notte. Secondo gli inquirenti, però, sarebbe un omicidio premeditato: l'uomo era uscito di casa con 4 coltelli, "intenzionato a colpire". A casaccio, forse, ma per uccidere.

Pochi minuti prima di accanirsi su Sharon, Sangare aveva anche minacciato due minorenni incontrati per strada. La colpa della barista, uscita per una camminata per dimagrire, è stata dunque solo quella di essersi trovata nel posto sbagliato al momento sbagliato. L'italo-africano non l'aveva mai vista, non si erano mai parlati, non si conoscevano. Un omicidio, insomma, senza movente e per questo se possibile ancora più folle.

"Vogliamo che l'assurda morte di Sharon non sia vana e provochi una maggiore sensibilità di tutti al tema della sicurezza del nostro vivere", ha aggiunto commosso il padre, in una breve dichiarazione rilasciata alla stampa davanti la villetta di Bottanuco. "Ci affidiamo a Dio, per aiutare noi e Sergio a convivere con il nostro dolore e con il pensiero di quello che nostra figlia ha subito in questi momenti", conclude il comunicato della famiglia. Ruocco, in tutte queste settimane, non era mai risultato indagato dalla Procura e aveva sempre rifiutato di scegliere un avvocato, quasi a ribadire la sua assoluta estraneità alla tragedia.

Dai blog