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Sharon Verzeni, c'è un'ipotesi sull'uomo in bici

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Sull’omicidio di Sharon Verzeni a Terno d’sola (Bergamo) gli inquirenti ieri hanno sentito altri dieci testimoni che nella notte del delitto, tra il 29 e il 30 luglio, sono stati ripresi dalle telecamere. Ma anche queste ultime dichiarazioni non sono servite a fare luce sul caso. Sarebbe stato invece individuato il misterioso ciclista che, poco dopo il delitto, viene ripreso dalle telecamere mentre pedala invia Castegnate contromano nella zona del delitto. Al vaglio degli inquirenti in queste ore ci sono anche i movimenti bancari effettuati dalla giovane che, stando a quanto rilevato dai carabinieri, avrebbe disposto dei bonifici a favore di Scientology. I pagamenti a erano iniziati da poco e per questo non si tratta di esborsi notevoli. In questi casi, se la persona decide di proseguire il percorso, lo sforzo finanziario previsto è progressivo. Tutto da dimostrare, in ogni caso, che l'interesse della giovane donna per l'associazione religiosa sia legato in qualche modo all’omicidio. Gli investigatori stanno approfondendo anche questo aspetto nell’inchiesta sull’omicidio della giovane donna.

A parlare dell’interesse per l’associazione religiosa era stato anche Bruno Verzeni. «Lei era religiosa ma nella media, un po’ come tutti da queste parti. Non so quanto fosse interessata veramente a Scientology perché erano stati il datore di lavoro e dei colleghi a invitarla a fare dei corsi sulla positività e sul rilassamento». Il padre ha anche escluso che tra i due fidanzati ci fossero stati degli attriti smentendo le liti tra i due a causa dei soldi spesi per Scientology. Per ora un piccolo ma importante passo lo ha dato l’identificazione del ciclista rimasto misterioso fino a ieri. «Stiamo lavorando, abbiamo un’idea» trapela da ambienti investigativi a proposito della sua identità. La sua testimonianza potrebbe anche diventare decisiva. Dopo giorni di ricerca, ora sembra esserci un nome su cui gli investigatori stanno lavorando per arrivare a identificare l’uomo in bici ripreso mentre percorre via Castegnate contromano negli istanti in cui Sharon Verzeni è stata accoltellata. I carabinieri del Nucleo investigativo di Bergamo, coordinati dal sostituto procuratore Emanuele Marchisio, hanno dunque un’idea su chi possa essere il ciclista considerato non tanto l’assassino ma il testimone chiave del delitto. Ci sono arrivati analizzando minuziosamente le riprese delle telecamere: i vestiti che indossava, il modello di bicicletta, i movimenti, i dettagli. Fino a stringere il cerchio, arrivando al nome di un uomo: potrebbe essere lui, ma ancora non hanno la certezza. Su chi sia, se italiano o straniero, se abiti a Terno d’Isola o nei paesi vicini, è tenuto nel massimo riserbo. Potrebbe essere uno straniero con problemi di permesso di soggiorno e per questo si era reso irreperibile; oppure potrebbe non essere a conoscenza del fatto che i carabinieri lo stavano cercando. Intanto ci affida ancora alla tecnologia. La villetta e la zona circostante sono sorvegliate da numerose telecamere.

Ma esiste un angolo cieco della telecamera che “sorvegliava” la residenza della coppia. Inoltre, c’è la possibilità di uscire dal retro dell’abitazione. Le analisi delle telecamere, in corso da circa un mese, avrebbero comunque fornito elementi definiti “utili” alle indagini. Insomma, l’alibi di Ruocco non è superblindato, sembra però difficile da scalfire. Ieri l’uomo, che dal giorno del delitto vive nella casa dei genitori di Sharon, è tornato al lavoro nella ditta di impianti idraulici. Intanto, si attendono gli esiti degli esami del Ris di Parma per accertare eventuali tracce biologiche sul corpo e i vestiti di Sharon, per confrontarli con i residenti del paese, come nel caso di Yara Gambirasio. Non risulterebbe, dal cellulare della vittima, che ci fosse un’altra relazione, mentre gli occhi degli inquirenti sono puntati sul lavoro di Sharon e sui suoi rapporti con Scientology: le spese legate all’adesione della donna avevano comunque provocato delle discussioni con Ruocco.

 

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