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Sharon Verzeni, la mamma di Ruocco: "Il giorno dell'omicidio chiamavo ma non rispondeva"

Roberto Tortora
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Quello di Sharon Verzeni è un “cold case” che sembra sempre più inestricabile, anche se, pian piano, emergono nuovi elementi della vicenda che ha portato all’accoltellamento mortale della donna. A parlare, adesso, è la mamma di Sergio Ruocco, il compagno di Sharon che, per ora, ha un alibi confermato: era a casa a dormire, mentre la sua donna veniva brutalmente uccisa sul ciglio della strada a Terno d’Isola, poco prima dell’una di notte dello scorso 30 luglio.

Maria Rosa Sabadini, donna di 63 anni che fa le pulizie in diverse banche ed ha una vita piuttosto semplice a Seriate, in provincia di Bergamo. Con lei vivono gli altri due figli, Stefano e Mirko, 32 e 29 anni. Sergio, invece, quando la mamma si separò dal papà Mario, andò a vivere con lui. Sabato sera era con la mamma, che dice: “Ho ordinato la pizza, abbiamo mangiato insieme, c’era anche Mirko. È rimasto per un’oretta, poi mi ha detto: ‘Incontro degli amici’. Ho detto vai, così ti distrai. Nei prossimi giorni vorrebbe riprendere a lavorare”. La mamma, poi, descrive meglio Sergio: “Mio figlio ha vissuto più con il padre che con me. Vedevo Sharon solo tre volte l’anno, a Natale, Pasqua e Ferragosto. Sergio me l’aveva presentata dopo qualche anno che stavano insieme, probabilmente voleva essere sicuro. È stata la sua prima fidanzata, o almeno la prima che mi ha presentato. Carina, simpatica, una brava ragazza. Sergio sgobba sempre, ma al sabato dopo il lavoro capitava che passasse a bere il caffè. Gli chiedevo di Sharon e lui rispondeva: ‘È al lavoro, tra poco vado a prenderla’”.

 


Il giorno dopo l’omicidio, le prime stranezze e sempre la Sabadini racconta: “A mezzogiorno torna Mirko dal lavoro e mi dice: ‘Mamma, il collega di Sergio mi ha scritto che stamattina non si è presentato’. Ho provato a chiamarlo sul cellulare due o tre volte, ci ha riprovato anche Mirko’”. In quel momento Sergio era in caserma a rispondere alle domande dei carabinieri e sarebbe uscito soltanto alle 16. La mamma continua: “Sono andata al lavoro, dopo 5 o 6 telefonate ho risposto. Era Mirko: ‘Mamma, hanno accoltellato Sharon’. A quel punto mi sono detta ‘ svuoto i cestini e pulisco solo i bagni, poi vado’. Anche Mirko e Stefano sono tornati a casa, erano distrutti. Con loro due stavamo andando dai carabinieri per sapere qualcosa, erano ormai le 17, quando Sergio ha chiamato Mirko dal telefono del padre: ‘Sono qui a casa’. Siamo arrivati lì, mi ha detto: ‘Non so nulla, sono andato a letto, lei è uscita ma non lo sapevo altrimenti non l’avrei lasciata uscire’”. In pratica, la stessa versione poi fornita ai carabinieri.


In questi giorni, poi, Sergio Ruocco risiede a casa dei Verzeni, come confermato dalla mamma stessa: “Quando sono andata da loro per il funerale di Sharon hanno detto: ‘Qui la casa è grande, Sergio può stare da noi quanto vuole. Per noi è come un figlio’. Se avessi posto e lui volesse, lo farei stare qui da me, ma ho solo una cameretta dove dormono i suoi fratelli e io dormo sul divano letto. Dal padre ha ancora la sua camera, dove dormiva prima di comprare casa con Sharon, tre anni fa. Ma evidentemente sta meglio dai Verzeni, lo conoscono da anni, con loro è sempre stato bene”. Quindi, Maria descrive il carattere del figlio: “Un ragazzo riservato, da sempre. Pensi che ho visto la loro casa una sola volta. Anche ora non è che parli molto di cosa stia succedendo, vedo che ha alti e bassi, non sa nulla. Spero che trovino chi è stato. Penso che faticherà a rifarsi una vita”. Quindi, la Sabadini dà la sua teoria sull’omicidio: “Per me è qualcuno che va al bar, chissà quante persone passano. Se avesse avuto paura, Sharon non sarebbe uscita da sola. Se ho chiesto a Sergio a che ora uscissero di solito a camminare? No, non sono una che si intrometteva nella loro vita di coppia. So del corso prematrimoniale, ma non c’era ancora una data delle nozze. A me bastava che fossero contenti”. Dovevano vedersi a fine Luglio, ma poi la tragedia: “Il 6 luglio era il compleanno di Sharon, il 25 il mio. Avevo detto a Sergio li avrei aspettati qui per mangiare una pizza insieme così festeggiamo. E lui: ‘Sì, mamma, veniamo a fine mese’. Invece toh, a fine mese è successo quel che è successo”.

 

 

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