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Sharon Verzeni, sequestrati pc e cellulari da casa. Ruocco riconvocato: "Stanco? No, mai"

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Nuovo sopralluogo dei carabinieri e degli uomini della scientifica in casa di Sharon Verzeni, la 33enne accoltellata e uccisa per strada a Terno d'Isola, in provincia di Bergamo, in una tarda sera di fine luglio. Con i militari il compagno della donna, il 37enne Sergio Ruocco, oggi riconvocato per la terza volta in caserma. Dalla villetta, in cui la coppia conviveva, le forze dell'ordine hanno portato via pc e altri dispositivi.

Il sopralluogo sarebbe durato circa 30 minuti. Subito dopo, Ruocco è tornato in caserma, riconvocato sempre come persona informata sui fatti e non come indagato. L'incontro con gli investigatori sarebbe durato alcune ore. E all'uscita della caserma, prima di tornare nella casa dei genitori di Sharon a Bottanuco, ai cronisti lì presenti ha precisato: “Non sono stato risentito”. Un'informazione poi confermata anche dai carabinieri, che hanno spiegato che l’uomo “ha partecipato ad attività d'indagine che richiedevano la sua presenza". La sua presenza in caserma, quindi, potrebbe essere stata legata proprio al sequestro di pc e cellulari.

 

 

 

Poi, quando i giornalisti gli hanno chiesto se fosse stanco delle ripetute convocazioni, lui ha risposto: “Meglio, no, che mi chiamino. Io stanco? Non sono mai stanco”. Il primo sopralluogo, avvenuto giovedì, era durato meno di un quarto d'ora. Oggi il secondo. Ieri in un comunicato il Comando Provinciale di Bergamo ha specificato che Ruocco “non è indagato” e ha sottolineato che “le motivazioni dell’accesso sono coperte da doveroso riserbo investigativo”.

 

 

 

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