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Bayesian, i dubbi di Karsten Borner: "Non me la sento di dare la colpa al capitano"

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I velieri Sir Robert Baden Powell e Bayesian erano vicinissimi. A soli 150 metri l'uno dall'altro. Eppure, il caso ha scelto due destini diversi per le due imbarcazioni davanti a Porticello. A parlare oggi è stato il capitano eroe Karsten Borner che ai microfoni dei giornalisti non se l'è sentita di giudicare il collega del super mega yatch di lusso di 56 metri.

"La nave che è affondata era dietro di noi e non troppo distante - ha detto Borner - ma soprattutto sembrava avere la stessa angolazione e posizione rispetto al vento e rispetto alla tempesta. Io non posso sapere cosa è successo a bordo, semmai tra le due barche ha fatto la differenza la struttura", ha spiegato il capitano. La Sir Robert, infatti, non ha una deriva mobile e quindi da adeguare al fondale come la Bayesian.

"La nostra è fissa", ha sottolineato il capitano tedesco. "Forse - ha continuato - ma ripeto forse può avere giocato un ruolo la caratteristica della barca, ma sarà accertato dalla procura e dagli investigatori". Parlando invece delle persone a bordo, Borner ha spiegato che "non tutti erano sottocoperta durante la tempesta sebbene ci fosse molta acqua", ha specificato il capitano che è intervenuto anche sulla questione maltempo: "Io e il mio equipaggio sapevamo che ci fosse una tempesta; abbiamo spento i motori e scelto una posizione adatta a queste circostanze. Certo, personalmente, non mi aspettavo una tale potenza, ma so che in mare non puoi mai sapere quello che può succedere".

Il capitano ha poi aggiunto: "Eravamo in una posizione al riparo dalle onde, ma non dal vento che poi è diventato una tromba d’aria. Ho avuto paura? Non dico questo, ma ero consapevole dei rischi di che accadeva. Non posso sapere cosa è successo nella Bayesian, ma non me la sento di dire che sia colpa del capitano".

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