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Roma: ladro entra in casa per rubare ma si siede a leggere un libro, arrestato

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In una città come Roma, dove le storie si intrecciano tra le strade antiche e le vite moderne, è accaduto qualcosa che lascia spiazzati e accende la fantasia. Un uomo, entrato furtivamente in una casa per rubare, ha trovato qualcosa di molto più prezioso di tutto ciò che avrebbe potuto portare via: un libro. Lì, in una stanza silenziosa e solitaria, ha ceduto all'irresistibile fascino delle pagine stampate e perdendosi in un mondo di parole ha dimenticando il suo intento originario: svaligiare quell'appartamento di via Carlo Mirabello. Solo l'arrivo del padrone di casa lo ha fatto tornare con i piedi per terra. Era l'ora di pranzo e quando il 71enne ha sentito dei rumori in una stanza è andato a controllare trovando il ladro sdraiato sul letto che leggeva un libro. Ovviamente alla vista dell'anziano è fuggito, ma i poliziotti del Commissariato Prati lo hanno arrestato poco dopo. Il 38enne sarà processato per direttissima questa mattina, davanti al giudice monocratico della IV sezione del tribunale penale di piazzale Clodio.

 

Ancora non è stata resa nota la sua condanna. Di certo c'è questo episodio, in apparenza assurdo, nasconde in sé una verità universale: la forza magnetica che un libro può esercitare sull'animo umano. In un'epoca in cui tutto sembra fluire rapidamente, in cui l'azione e l'impulso dominano, c'è ancora spazio per la riflessione, per il desiderio di evadere dalla realtà attraverso la lettura. Perché mai un uomo, pronto a rischiare la libertà, si è fermato su quel divano per immergersi in una storia? Forse, in quel momento, il mondo esterno ha cessato di esistere, e solo il racconto davanti a lui aveva importanza. L'atto di leggere è intimo, quasi sacro. Esige attenzione, dedizione, un temporaneo abbandono del presente per viaggiare attraverso tempo e spazio. Questo ladro, come chiunque altro, ha ceduto a un bisogno che trascende l'immediato: l'urgenza di sprofondare in una narrazione, di scoprire come finirà la storia, di comprendere i personaggi, di trovare risposte, forse, anche ai propri dilemmi interiori.

 

La scena, vista dall'anziano proprietario di casa, appare surreale: un intruso, seduto in contemplazione, con un libro tra le mani. Il 71 enne non ha trovato un ladro nel senso comune del termine, ma un'anima in cerca di qualcosa di più profondo, forse più prezioso del denaro o degli oggetti materiali perché a volte, le forze che ci guidano sono misteriose e inaspettate. Un romanzo può diventare il catalizzatore di emozioni sopite, può risvegliare curiosità, passione, o semplicemente offrire una tregua dall'agitazione del mondo esterno. Chi può dire cosa ha spinto quel ladro a fermarsi? Forse il racconto contenuto in quelle pagine rispecchiava qualcosa di sepolto nel suo animo, una storia che doveva essere letta, compresa, vissuta.  

 

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