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Sharon Verzeni, spunta un supertestimone: "Ero sul balcone a fumare"

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Ancora mistero sulla morte di Sharon Verzeni, la 33enne accoltellata a fine luglio a Terno d'Isola in provincia di Bergamo. Secondo gli inquirenti, ci sarebbe un testimone oculare che potrebbe aiutare le indagini ma che non si sarebbe ancora fatto avanti. "Ero sul balcone a fumare, ma io non ho visto nessuno, può darsi che non ci abbia fatto caso a una persona in bicicletta, qui passa tanta gente", ha detto un pregiudicato pugliese di 76 anni, che da tre anni vive in un monolocale non lontano dal luogo del delitto. 

Interrogato dai carabinieri, l'uomo prima ha dichiarato di dormire e poi, di fronte a un filmato in cui lo si vedeva affacciato al balcone di casa negli istanti in cui Sharon veniva assassinata, ha cambiato versione senza però fornire dettagli utili alle indagini. Secondo gli inquirenti, l'uomo potrebbe aver visto la sagoma in bicicletta che è stata ripresa allontanarsi velocemente dalla via dell'omicidio in un orario compatibile con l'accoltellamento. Un testimone importante, insomma.

Ieri, intanto, sono stati sentiti in caserma dai carabinieri per oltre sette ore i genitori della Verzeni. Mentre nei giorni scorsi sono stati ascoltati il compagno di Sharon, Sergio Ruocco, e i suoi fratelli Melody e Christopher. "Si trovava bene, era contenta", ha detto papà Bruno parlando del lavoro di barista di Sharon. Stando alle ultime indiscrezioni, pare che attraverso i titolari del locale, la 33enne si fosse avvicinata a Scientology. Un fatto, questo, che gli inquirenti non vogliono trascurare. Sulla passeggiata notturna della donna, invece, i genitori hanno assicurato: "Sharon non usciva mai così tardi". 

 

 

 

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