Sharon Verzeni, il giallo della sua morte specchio delle nostre vite intricate
Cosa c’è di più ingiusto della morte violenta di una persona così giovane? E come si fa a non provare una vertiginosa tenerezza per la povera Sharon? I suoi trentatré anni, i progetti di matrimonio, la dolce fatica di provare a dimagrire prima di ordinare l’abito da sposa: tutto ce la fa sentire vicina, un po’ figlia e un po’ sorella, o forse addirittura specchio dell’esistenza di ciascuna e ciascuno di noi: ci affanniamo, costruiamo castelli di carte, impieghiamo anni a sognare, e poi il destino si prende gioco di noi. «Quando gli uomini fanno progetti, gli dei sorridono», è stato acutamente e dolorosamente scritto. In questo caso, come si sa, l’atroce beffa del destino ha preso la forma di quattro orribili coltellate. (...)
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I genitori di Sharon Verzeni sentiti in caserma: cosa non torna