Padova, "non siamo al sindacato": il collega si suicida? Il parroco la zittisce al funerale
Si era tolto la vita la settimana scorsa dopo il licenziamento per un danno di soli 280 euro. E quello sbaglio se all'azienda era costato 280 euro, all'uomo quello sbaglio è costato la vita. Il pudore, la dignità e poi la mortificazione. Potrebbe essere questa la triste sequenza che ha portato il 55enne a compiere tale gesto. L'uomo lavorava alla Metro, in quella che per lui era divenuta una seconda casa.
E c'è chi nel giorno dei suoi funerali ha voluto ricordare quel suo profondo e genuino senso di appartenenza. Si tratta della collega Piera Meneghetti che, come racconta il Corriere del Veneto, ha voluto esprimere il suo pensiero sulla morte così assurda dell'amico. "Il tuo ricordo è legato ai momenti più belli e spensierati della nostra famiglia Metro — ha scandito Meneghetti — perché davvero eravamo una famiglia".
Per la donna, che è anche delgata Cgil, "l'azienda nei confronti di un dipendente diventa responsabile di quella vita e deve prendersi cura delle persone in quanto esseri umani che hanno bisogno di protezione, di sentirsi importanti e parte integrante di un sistema, piuttosto che risorse da sfruttare e sacrificare in nome del Dio denaro". L’uomo lavorava nella catena specializzata nel commercio all’ingrosso, a Marghera, e aveva ricevuto prima una contestazione disciplinare e poi la lettera di licenziamento con l’accusa di aver agevolato qualche cliente storico per le spese di trasporto della merce. Un'accusa troppo grande per l'uomo che da tempo lavorava con impegno e dedizione.
Ma a interrompere l'addio della compagna di lavoro è stato Don Carlo Pampolon per cui forse quelle parole facevano troppo rumore, nella casa del Signore. "Qui non siamo al sindacato, parli solo di lui, se vuole ricordarlo". Lei si è scusata, ma c'è chi è rimasto attonito davanti a quelle parole. "Ti sei scusata, anche se non dovevi, lui meritava quel ricordo. Sappiamo tutti che senza il licenziamento sarebbe ancora tra noi", le hanno detto le colleghe.