Alex Marangon, 50 giorni dopo la scoperta: "Sangue nella sua auto"
La morte di Alex Marangon, un barman veneziano di 26 anni, resta un mistero irrisolto. Il giovane è stato trovato senza vita ormai più di un mese e mezzo fa, nella notte tra il 29 e il 30 giugno scorso, dopo aver partecipato a un rito sciamanico presso l'abbazia di Santa Bona a Vidor, in provincia di Treviso.
I curanderos coinvolti nella cerimonia continuano a sostenere la loro innocenza e totale estraneità ai fatti, ma nuovi elementi appena emersi potrebbero condurre l'indagine ad una svolta: nell'auto di Marangon, parcheggiata fuori dall'abbazia e fino ad ora mai esaminata dagli investigatori, sono state trovate delle tracce che sarebbero di sangue.
Secondo quanto riportato dal Gazzettino, i genitori di Alex, Sabrina e Luca Marangon, hanno individuato una macchia rossa all'interno del veicolo. L'ovvio sospetto è che possa trattarsi di sangue. Questa scoperta potrebbe rappresentare una svolta nelle indagini, ma per avere conferme sarà necessario attendere l'esito delle analisi forensi. Gli investigatori hanno già effettuato i rilievi necessari, e i risultati dovrebbero arrivare nei prossimi giorni.
Nel frattempo, la Procura ha aperto un fascicolo per omicidio volontario, sebbene sia ancora in corso un esame tossicologico sul corpo di Alex per determinare se il giovane avesse assunto sostanze stupefacenti la sera del decesso. Tutti i partecipanti al rito, eccetto i curanderos, sono stati sottoposti a un esame del capello per verificare l'eventuale uso di droghe o farmaci, e per determinare se a fine giugno siano state consumate sostanze simili all'ayahuasca.
In questo contesto, incerto, l'inchiesta prosegue, in una ricerca della verità che si fa sempre più affannosa. Ora, però, un possibile tassello in più, quella macchia - forse - di sangue che potrebbe in un qualche modo indirizzare l'indagine. Almeno questa è la speranza della famiglia di Alex.