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Sharon Verzeni, test del Dna al tappeto: come per Massimo Bossetti

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Una scelta radicale, estrema, per risolvere il mistero e per risalire all'assassino di Sharon Verzeni, accoltellata a morte a Terno d'Isola, provincia di Bergamo, la notte del 30 luglio. Gli investigatori infatti stanno concentrando gli sforzi su analisi scientifiche e tracce biologiche. 

Mentre il Ris di Parma esamina i vestiti della vittima e le tracce trovate sul suo corpo, le forze dell'ordine stanno raccogliendo campioni di Dna a tappeto dagli abitanti di via Castegnate, dove è avvenuto il delitto. Un residente ha dichiarato di essersi sottoposto volontariamente al test, dimostrando piena collaborazione. 

Le profilazioni continueranno nei prossimi giorni, richiamando alla memoria il caso di Yara Gambirasio, per il quale furono analizzati oltre 22.000 campioni di Dna in tutta la valle prima di identificare l'assassino, Massimo Bossetti.

Nelle scorse ore il compagno di Sharon, Sergio Ruocco, è stato interrogato per cinque ore in caserma. Ruocco non è indagato e nessun elemento fa sospettare di lui. Gli inquirenti lo hanno anche spogliato alla ricerca di eventuali ferite sul suo corpo riconducibili a una possibile colluttazione con Sharon, senza però trovare nulla. La speranza, in Procura, è che le approfondite analisi sullo smartphone della vittima possano condurre a una pista.

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