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Ultima generazione, viziati e pigri: gli ecovandali sono già stanchi di lottare, tanto paga papà

Francesco Storace
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Papino, mi porti in vacanza con te che quest’estate non ho nulla da fare? Eccoli, gli ecovandali annoiati, dopo il ferale annuncio della portavoce austriaca di Ultima Generazione. Chiudono i battenti per ora, l’attività fallisce, anche se vorrebbero ricominciare magari con qualche dollaro in più. Nelle città si comincerà a non temere più il loro arrivo in mezzo al traffico, i musei e le opere d’arte potranno tornare ad essere ammirati senza problemi da teppismo. Ieri è toccato al Corriere della Sera dare spazio alle turbe degli ambientalisti più sconclusionati della Terra, che sparano a zero contro chi non capisce le loro «lotte», gli egoisti che li sfottono, quelli che non cacciano denari.

I soldi in effetti sembrano finiti, resta qualche migliaio di euro che se ne andranno in spese legali per tutti i guai che hanno combinato, Soros e soci non ne cacciano più. E mamma e papà dei vari ecovandali non hanno voglia di buttarne per i capricci dei figli discoli. L’alternativa, tra uno sbadiglio e l’altro dell’intervista concessa da Marina Hagel-Canaval, «prevede due strade se una protesta non funziona. Aumentarne l’intensità: anziché bloccare autostrade, bloccare aeroporti». Il delirio continua, almeno a parole. Perché non faranno più nulla se non petizioni sulla rete e non hanno più nulla da dire per convincere i cittadini.

 

 

 

In pratica, adesso sono costretti a fermarsi, questi ragazzini viziati e ricchi, che possono permettersi di non lavorare, disprezzano la gente che non se li fila e sono annoiati: è il ritratto triste che emerge dall’intervista al Corriere. Posto che non interessa loro andare a zappare la terra, occorrerà trovare un’altra modalità per tentare di continuare a campare a sbafo rompendo i cosiddetti al prossimo che invece deve andare a lavorare ogni giorno. Ma perché il momento non è più propizio alle loro «lotte»? Lo confessa proprio la leader: «Appariamo elitari». Anche se in realtà l’immagine che si ricava di loro è un po’ più greve, diciamo.
Rompiscatole, ad essere gentili. E abbastanza inconcludenti.

Le loro clamorose azioni hanno ottenuto solo l’effetto di fare arrabbiare il mondo. Bloccare le strade, addirittura incollandocisi con le mani sull’asfalto; deturpare monumenti e opere d’arte; non hanno risparmiato, a Roma, neppure il Senato della Repubblica. Blitz abbastanza ridicoli che ora cessano ma solo per le ferie d’agosto e perché, forse, c’è mancanza di denaro, perché per fare gli “eroi” i soldi ci vogliono. Il primo comunicato di resa di Ultima Generazione è arrivato nei giorni scorsi: «Si fermano le nostre proteste perché non vediamo più speranza di successo. Il nostro Paese vuole restare nell’ignoranza». E poi l’annuncio venale: «I fondi che ci restano li useremo per coprire i costi della nostra criminalizzazione», cioè le spese legali. Che poi ci vorrebbero anche per le spese sanitarie, visto il delirio confessato dalla portavoce austriaca: «Eravamo qualche centinaio, diciamo trecento in prima linea e quattrocento dietro le quinte. Abbiamo messo a rischio la vita, la fedina penale, la salute per far capire che stiamo morendo di caldo, che il meteo pazzo di cui tutti soffriamo peggiorerà, che abbiamo tutto da perdere. Siamo stati al massimo maltollerati. La società è pigra o ignorante. Guardano al loro giardinetto e al loro lavoretto al quale vanno con la loro macchinetta, e mai oltre». Le famose colpe degli altri.

 

 

 

Comunque, si spera, ciascuno di loro magari tornerà al lavoro. Macché. Si sono talmente immolati nella «causa» che lo hanno perduto: «Ho due master in ambito informatico», dice la leader ormai ex leader, «e ho lasciato l’ultimo lavoro da project manager perché avevo preso ferie per protestare, e il mio capo mi sgridò. Ho poi trovato un altro lavoro, ma da ultimo non l’ho preso». E avranno più difficoltà per pagare gli avvocati. A giudicare dall’esultanza sui social per l’ultimo comunicato di Ultima Generazione non potranno contare sulla generosa solidarietà popolare.

Quindi, sarà complicato restare solo con gli ottantamila euro che hanno in cassa per rispondere alle accuse penali per «organizzazione criminale e danni alla proprietà». Ma poi ci sono le multe individuali per gli illeciti compiuti e qui le cose si complicano. Le bravate costano. Se ti hanno appioppato 40mila euro di sanzione o paghi o finisci in regime di detenzione amministrativa. Hai voglia a piangere sulle spalle di papino.

 

 

 

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