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Napoli, la rivelazione choc di un borseggiatore: "Quanto guadagno con gli scippi"

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Fare il borseggiatore è ormai diventato un mestiere. Si sprecano infatti i numerosissimi casi di scippo nelle metropolitane delle più importanti città italiana, Roma e Milano su tutte. E sempre più cittadini si stanno assumendo la responsabilità di compensare il deficit di sicurezza di quelle amministrazioni comunali che o per motivi ideologici o per mancanza di personale sembrano non affrontare nel migliore dei modi il problema.

Ma la domanda che in molti si stanno ponendo è la seguente: quanto guadagnano questi ladri? Secondo gli investigatori si può arrivare anche a ottomila euro al mese. Ma, per quanto variabile, la cifra sarebbe lorda. Bisogna conteggiare anche la tangente da pagare al clan che insiste nella zona in cui viene effettuato il colpo. Perché nulla di illegale si può fare senza il nulla osta dei boss. E più il reato sale di livello più diventa cara la tassa da elargire alla camorra

 

 

A sciogliere ogni interrogativo ci ha pensato Salvatore, 45enne di Secondigliano in provincia di Napoli. L'uomo, sentito dal Corriere della Sera, ha raccontato i trucchi del mestiere. Più di metà della sua vita l'ha trascorsa a sottrarre portafogli e cellulari alle persone. "Sono andato a scuola, ma dopo le medie ho smesso di studiare - ha raccontato Salvatore - a Secondigliano le alternative sono poche e ho incominciato a guadagnarmi qualcosa con i furti. Ma - ha poi aggiunto - quando ho iniziato facevo pure i borseggi sugli autobus".

Prima di diventare un borseggiatore, ha provato con le truffe, ma ha preferito smettere perché "non è bravo con le parole". Lo stesso vale per le rapine, perché non vuole utilizzare "né la violenza e né le armi". Per provare a rubare qualcosa non è mai da solo, sempre accompagnato da altri scippatori. E, in gruppo, poi si spostano e si dividono le zone. "Mica possiamo restare dove viviamo? Ci riconoscerebbero subito - ha spiegato Salvatore - ci dividiamo le zone d’estate. C’è chi prende la stazione, chi l’aeroporto e chi se ne va agli imbarchi del Beverello dove c’è un fiume di persone". 

 

 

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