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Roma, "più di 100 furti in 20 anni": la borseggiatrice rom sempre incinta? Finisce in disgrazia

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La borseggiatrice professionista rom Ana Zahirovic è stata arrestata dai carabinieri. Ma non è una novità. La donna è salita alla ribalta grazie agli scippi commessi insieme ai suoi complici ai danni di turisti e cittadini. La nomade, però, ha sempre avuto un asso nella manica. Ogni volta che è stata fermata dalle forze dell'ordine dichiarava di essere incinta e in questo modo riusciva a salvarsi. I militari della stazione di Tor de' Cenci hanno comunque recuperato e arrestato la giovane nel campo di Castel Romano, dove era domiciliata, e infine l'hanno accompagnata nel carcere di Rebibbia.

Stando a quanto stabilisce l'articolo 146 del codice penale, è previsto che l'esecuzione di una pena che non sia pecuniaria debba essere differita per le donne incinte, per le madri che hanno un figlio di età inferiore a un anno e per coloro che sono affetti da Aids conclamata o da un'altra malattia grave. Nel caso di interruzione della gravidanza o che la donna venga dichiarata decaduta dalla responsabilità genitoriale sul figlio, il differimento non opera o viene revocato.

 

 

Al momento la borseggiatrice rom è stata condotta al carcere di Rebibbia, a Roma, dove dovrà scontare 30 anni di reclusione. Ma non è detto che la donna trascorrerà tutto questo tempo in galera. Si tratta comunque di un "cumulo di pena", cioè la somma dei 149 furti di cui la nomade - come riporta il Corriere della Sera - è stata ritenuta responsabile. Questi "scippi" sono avvenuti tutti negli ultimi 20 anni.

 

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