Chi ha ammazzato Sharon Verzeni? Il delitto diventato mistero
Non si trova l’arma del delitto, non risultano indagati e non si riesce nemmeno a immaginare il movente, sempre che ci sia. Sharon Verzeni aveva 33 anni ed è stata uccisa a coltellate per strada, in piena notte, a Terno d'Isola in provincia di Bergamo, ma nessuno capisce il perché. Questioni sentimentali? Di sette religiose? Una rapina finita male? O è stato semplicemente un folle, magari sotto effetto di stupefacenti? Come per tutti i misteri più intricati – soprattutto quelli estivi – in mancanza di elementi rilevanti (chi sta indagando finora non sembra avere una pista concreta) ci si rifugia in teoremi e ipotesi anche strampalate, per provare a dare un senso a un omicidio assurdo. Sconvolgente. Che ha mandato nel panico un paese di 8 mila abitanti e tutta la zona adiacente chiamata “Isola”, un triangolo di territorio che racchiude ventun comuni e ha come vertici Ponte San Pietro a est, Villa d’Adda a ovest e Brembate Sotto a sud.
La gente ha paura, si interroga e punta il dito contro la microcriminalità locale e contro i molti stranieri irregolari che, proprio nella zona dell’accoltellamento, spacciano droga. Ma è più una reazione d’istinto che razionale – anche nel 2010, dopo la sparizione di Yara Gambirasio a Brembate Sopra, 7 km di distanza da Terno, i compaesani della 13enne si accanirono contro gli immigrati, salvo poi scoprire che l’assassino era il “bergamaschissimo” Massimo Bossetti – per provare a dare una risposta ai mille quesiti che accompagnano questa misteriosa morte. Strana per le modalità, per l’orario, perla situazione.
LAVORO E AMORE
Sharon, barista nella pasticceria “Vanilla” di Brembate (prima lavorava come estetista a Bergamo), nella notte tra lunedì e martedì scorso, poco dopo le 24, è uscita di casa per una passeggiata notturna, cosa che faceva spesso per evitare le ore troppo calde e buttare giù qualche chilo- come le aveva consigliato una dietologa – in prospettiva del prossimo matrimonio in chiesa con Sergio Ruocco (i due erano già sposati in Comune e avevano in programma un figlio), elettricista originario di Seriate. Una camminata solitaria (il marito, che spesso la accompagnava, è rimasto a casa perché stanco ed è andato a letto: le telecamere non l’hanno ripreso uscire dall’abitazione) durata 50 minuti (più del solito e molto più di quanto ci si mette a percorrere quel tragitto: si è fermata con qualcuno?) e culminata con la feroce aggressione in via Castegnate, una strada tra villette e palazzoni non distante dal municipio e dalla chiesa.
E’ qui che la 33enne, a 700 metri da dove abita, è stata colpita da quattro coltellate, tre delle quali mortali: una al torace e due alle spalle che hanno leso i polmoni, provocando un’emorragia interna (non è stato stabilito se la prima frontale e le altre di schiena mentre cercava di scappare o il contrario). L’autopsia ha spiegato che Sharon non si è difesa perché l’unico segno sulle braccia è un livido, ma non si sa se provocato dal suo assassino per braccarla o dai soccorritori mentre tentavano di salvarla, e quindici si chiede: conosceva chi l’ha uccisa? O è stata presa di sorpresa e poi, gravemente ferita, non ha avuto la forza di reagire e urlare? Peraltro, pare che proprio durante la passeggiata Sharon indossasse le cuffiette per ascoltare musica, elemento che spiega ancor di più la sua mancata reazione. La sola cosa che la donna è riuscita a fare, mentre il killer fuggiva, è stata comporre il 112 (aveva ancora con sé il cellulare e questo fa perdere credibilità alla pista della rapina) e dire con un filo di voce: «Mi hanno accoltellata, a Terno». Poi ha attraversato la strada, barcollando, con le ultime forze ha chiesto «aiuto! Aiuto!» e si è aggrappata alla rete di una villetta, prima di accasciarsi ed essere soccorsa da due ragazzi di passaggio (è morta poco dopo all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo).
Come capita in quasi tutti i delitti che hanno per vittima una donna, inevitabilmente il primo sospettato è stato proprio il marito, anche se l’alibi regge. A scagionarlo, oltre alle immagini delle telecamere, sono soprattutto i racconti di chi lo conosce. E conosceva entrambi. «Lui è una persona splendida, è venuto da noi a mangiare dopo che era stato interrogato dagli inquirenti», ha raccontato Bruno Verzeni, papà della vittima (ci sono anche un fratello e una sorella), che era appena partito con la moglie per una vacanza in Egitto. E ancora. «Era una coppia perfetta – ripetono i vicini di casa -. Ci hanno chiesto se li abbiamo mai sentiti litigare: assolutamente no. Né quella sera, né in tre annidi vicinato».
Mentre il datore di lavoro di Ruocco lo definisce «un operaio affidabile che chiunque vorrebbe avere nella propria squadra».
LE VARIE PISTE
Escluso il marito di Sharon, dunque, tutte le piste restano aperte. Fra le ipotesi, c’è quella di una stalker, uno di quei soggetti che prendono di mira la vittima e la perseguitano, a volte anche passando alle vie di fatto, ma né il suo compagno né i suoi parenti hanno mai fatto cenno a una circostanza del genere: difficile che Sharon non ne abbia mai parlato con nessuno. C’è chi ha sottolineato – ipotizzando questioni legate a sette religiose- che la 33enne fosse legata a Scientology (la discussa associazione religiosa frequentata anche da alcune star di Hollywood che promette la purificazione e la liberazione dello spirito) e che in passato avesse frequentato la sede di Gorle, in provincia di Bergamo, ma gli investigatori escludono che possano esserci legami. Poi c’è chi ha ipotizzato un movente sessuale, come il padre del marito («Per me qualcuno le ha fatto qualche avances e lei ha rifiutato»): in questo senso, si è parlato di una persona sospetta, un pregiudicato straniero 40enne residente in un Comune vicino, ma nessuna conferma è arrivata, per ora resta solo una voce non confermata.
Tra ipotesi, dubbi e teorie, qualcuno è perfino convinto che il padre di Sharon abbia un’idea precisa. Forse un sospettato. Già, solo perché l’uomo, pressato dai cronisti mentre arrivava a casa il feretro della figlia, alla domanda: «Voi avete un’idea di cosa può essere successo?», ha risposto frettolosamente «sì, sì sì...», ma - è evidente – senza aver capito il quesito e volendo solo tagliare corto. In mancanza di novità, e pur di alimentare il grande e misterioso giallo dell’estate, si arriva anche a questo.