Capri, la nuova moda dei turisti: sfrecciare in barca a tutta velocità sotto i Faraglioni
L'isola di Capri è forse la più nota meta balneare del nostro Paese. Dagli anni Cinquanta fino ai giorni nostri, miliardari, influencer, star del cinema e dello sport fanno a gara per trascorrere qualche giorno di relax. I più fortunati soggiornano nel golfo di Napoli direttamente sul loro yacht. I più attenti al portafoglio, invece, affittano motoscafi o piccole barche per prendersi il sole. Quest'anno, però, sui social è scoppiata una nuova (pericolosa) moda: attraversare a tutta velocità i Faraglioni di Capri filmando l'impresa con il proprio smartphone.Una manovra nautica pericolosissima e vietata. I controlli in mare non mancano. Di recente in un pattugliamento notturno sono state controllate 12 imbarcazioni e identificate 27 persone. Sono state elevate tre sanzioni ad altrettanti skipper che navigavano sotto costa.
La video denuncia è stata rilanciata dal deputato di Alleanza Verdi e SInistra Francesco Emilio Borrelli sul suo profilo Facebook. "Purtroppo le misure adottate fin ora per contrastare questi comportamenti scorretti, se non addirittura scellerati, sono assolutamente insufficienti - ha spiegato il parlamentare -. Il golfo di Napoli è continuamente preso d’assalto dagli incivili del mare, incapaci di rispettare anche le più semplici regole della sicurezza. È da tempo che denuncio la deriva del diportismo selvaggio a Capri e in particolare nei pressi dei Faraglioni. Purtroppo le regole nautiche ultra light e i controlli poco presenti permettono tutto ciò. Per non parlare dei cattivi esempi di vip e anche di rappresentanti istituzionali. Apprezzo la stretta degli ultimi giorni ma gli effetti sono ancora deboli. Purtroppo - ha poi aggiunto - le segnalazioni, con l’incalzare dell’estate, si moltiplicano".
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Borrelli ha poi ricordato che il gesto sconsiderato è diventato a tutti gli effetti virale sui social. "Tantissimi i video di genitori che danno in mano ai figli, per lo più minorenni, imbarcazioni potentissime con motori da centinaia di cavalli - ha confessato -. Neanche le recenti tragedie in mare, come quella di Cristina, travolta da uno yatch mentre remava su un kayak a largo di Villa Rosbery, sono servite ad aumentare i controlli. Bisogna essere inflessibili e procedere con multe salate e, nei casi più gravi, al sequestro delle imbarcazioni se si vuole ristabilire le regole e garantire la sicurezza in mare".