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Filippo Turetta, il padre intercettato in carcere: "Non sei uno che ammazza la gente"

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"Non sei uno che ammazza la gente, hai avuto solo un momento di debolezza. Non sei l'unico". Sono queste alcune delle rassicurazioni choc fatte dal papà di Filippo Turetta, l’assassino di Giulia Cecchetin, nel corso di una sua visita inseme alla moglie nel carcere a Montorio, in provincia di Verona.

Le frasi sono state intercettate dagli investigatori in carcere il tre dicembre scorso. A riportare i consigli paterni del padre di Turetta è stato il tabloid Giallo. I genitori del ragazzo sembrano sminuire l'azione del figlio che uccise brutalmente la povera Giulia Cecchettin con 75 coltellate lo scorso 11 novembre. I due, non sapendo di essere intercettati, hanno dato al figlio alcuni "spunti di riflessione" a cui il giovane dovrebbe pensare per il suo futuro.

"Eh va be, hai fatto qualcosa, però non sei un mafioso, non sei uno che ammazza le persone". Per la famiglia dell'assassino, il figlio avrebbe avuto solamente "un momento di debolezza...Quello è! Non sei un terrorista, voglio dire...", si legge nelle trascrizioni. Ma non solo. Per la madre e il padre di Turetta a consolarlo dovrebbe essere il fatto che "Non sei l'unico... Ci sono stati parecchi altri...Ci sono altri 200 femminicidi!". Il padre pensa anche ai permessi d'uscita e invita il figlio a rasserenarsi  in quanto "poi avrai i permessi per uscire, per andare al lavoro, la libertà condizionale". Insomma, per l'uomo il figlio è innocente e nega perfino l'evidenza: "non sei stato te, non ti devi dare colpe" e questo perché "tu non potevi controllarti" Ed ecco che arriva la raccomandazione finale: "però ti devi laureare".

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