Luca Scatà morto a 35 anni: addio all'eroe che uccise a Milano il terrorista di Berlino
Sgomento e tristezza per la morte di Luca Scatà, il poliziotto del Commissariato di Sesto San Giovanni che aveva ucciso, (quando ancora era in prova) in piazza Primo Maggio il terrorista di Berlino, Anis Amri. L’attentatore stava cercando di scappare dall’Italia dopo aver commesso pochi giorni prima una vera e propria strage nella capitale tedesca. Il poliziotto si era sposato con la sua fidanzata. Miriana Tavormina lo scorso 17 luglio in ospedale, Sul profilo Facebook di lei appare una foto di loro due, insieme, felici con le fedi nuziali alle dita. "Un passo tu, un passo io. Cammineremo così, insieme", aveva scritto la donna a corredo dell'immagine.
Per quel gesto eroico il giovane agente, insieme al collega Christian Movio, aveva perfino ricevuto la medaglia al valore civile dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Di loro scrissero e parlarono tutti i media. Il suo nome resterà per sempre impresso nel cuore degli italiani che non dimenticheranno mai la notte tra il 22 e il 23 dicembre del 2016. Luca Scatà scovò l’attentatore nel corso di un normale controllo di routine. Il terrorista a quel punto estrasse dalla sua tasca una pistola e iniziò a sparare una serie di colpi a raffica.
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Il collega Christian Movio riportò una ferita alla spalla mentre lui riuscì a uscirne indenne. "La sua perdita a soli 35 anni, dovuta a un tumore, ci lascia un grande vuoto", ha scritto il sindaco di Sesto San Giovanni, Roberto di Stefano. "Luca, il tuo coraggio e il tuo sacrificio non saranno mai dimenticati. Riposa in pace", ha concluso il primo cittadino. Anis Amri fu ritenuto il responsabile dell'attacco terroristico avvenuto il 19 dicembre del 2016 quando un camion con targa polacca investì la folla di persone presenti nel quartiere berlinese Charlottenburg dove si stava svolgendo il tradizionale mercatino di Natale. Quel giorno persero la vita 12 persone mentre altre 56 rimasero ferite. L'attentato fu rivendicato dall'Isis e il terrorista rimase in fuga per 4 giorni. L’uomo arrivò nel nostro Paese dopo aver trascorso un periodo in Francia. Da Chambery, in Savoia, l'uomo si spostò a Torino dove prese un treno per Milano.
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