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Massoneria, si finisce in tribunale: Grande Oriente, una battaglia senza precedenti

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Clamoroso, ma vero: i massoni finiscono in tribunale. Massoni contro massoni. Tra i fratelli del Grande Oriente non sembra scorrere buon sangue e ora la situazione precipita. A distanza di quattro mesi dalla nomina di Antonio Seminario a Gran Maestro, avvenuta lo scorso 10 marzo 2024, il 12 luglio, il giudice del Tribunale civile di Roma, Lucio Fredella, ha emesso un decreto con il quale ingiunge al Goi di consegnare le carte delle elezioni. Al centro della bagarre "la consegna immediata” della copia conforme del decreto di proclamazione del Gran Maestro e della delibera della sua proclamazione.

 

 

 

 

Il giudice ha infatti accettato il ricorso di sette “fratelli messinesi”, di cui sei appartenenti alla loggia La Ragione e uno alla loggia Minolfi. Insomma, tra i fratelli sembrano volare coltelli a forza di scontri in tribunale, accuse e denunce. L'imprenditore calabrese, Antonio Seminario, fu eletto a marzo del 2024 con uno scarto esiguo contro Leo Taroni il quale subito dopo la sconfitta aveva annunciato il ricorso giudicando le procedure messe in atto non trasparenti. Alle urne si erano recati in 14 mila iscritti. Seminario, da canto suo, ha sempre respinto le accuse del massone ravennate Leo Taroni, ma ora, a fare chiarezza e luce sulla questione sarà il tribunale della capitale che riaprirà tutte le carte per esprimersi sulla bontà dell'elezione.

 

 

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