Una condanna pesante: sei mesi di reclusione e il pagamento di 100mila euro di provvisoniale risarciatoria alle cinque parti civili costituite. È quanto è stato emesso dal Tribunale di Perugia nei confronti di un medico dell'ospedale del capoluogo umbro, accusato di aver somministrato una dose sbagliata di radioterapia a un bimbo di soli sei anni malato di leucemia. Addirittura il 200 per cento superiore rispetto a quella prescritta.
La vicenda risale al 2016. Ma la sentenza di primo grado del giudice monocratico, Loretta Internò, è arrivata solo ieri. Il medico 48enne è accusato di lesioni personali colpose. Una somministrazione errata dei farmaci che, secondo la Procura, ha provocato al bambino "una patologia cerebrale" dalla quale è scaturita "una grave regressione nelle capacità di cognizione e di ragionamento e un notevole deficit di coordinazione". Il bimbo ha ora 13 anni e, come spiegato dall'avvocato della famiglia, Laura Modena nella costituzione di parte civile, "non è in grado di allacciarsi le scarpe da solo".
Bimbo grave per varicella, rissa tra Burioni e il no-vax: "Basta scemenze", "Portavoce degli ipocriti"
Duro botta e risposta tra Roberto Burioni e un convinto no vax sui social. Il virologo ha dedicato diversi post alla sto...A sei mesi, invece, era stata condannata nei mesi scorsi, per la stessa vicenda, pena patteggiata, l'allora dirigente medico della struttura complessa di radioterapia, oggi in pensione. A rendersi conto allora che, dopo la somministrazione, qualcosa non andava, fu la mamma del bambino. "Mi dicevano che ero una mamma ansiosa e presuntuosa - ha raccontato al Corriere dell'Umbria -, per due anni nessuno mi ha preso sul serio e invece, purtroppo, era come sospettavo. A mio figlio hanno rubato il futuro".