Scuola, disegnare, esprimersi e imparare a pensare: è necessario ridare le matite ai ragazzi
Togliere i cellulari e i tablet dalle classi non significa eliminare questi supporti dalle giornate dei nostri bambini e dei nostri ragazzi. Nel mondo delle app tornare in cartoleria non è soltanto un... atto politico (ogni indirizzo di un ministero lo è), è per lo più uno slancio educativo e un atto d’amore, è una connessione - termine tanto di moda - verso quella bellezza e quello stile che caratterizza il Made in Italy. Perché mai la bella scrittura, la calligrafia, dev’essere sacrificata come segno di sciatteria e di resa “dal momento che ormai scriviamo sul cellulare”? Orribile cosa! Scrivere sul cellulare o su un tablet è una opzione, comoda quanto vuoi; ma è una operazione meccanica, standard.
LA FANTASIA
Saper scrivere bene significa comunicare a testa alta; significa aver cura; significa avere carattere poiché la grafia diventa una traccia sempre più marcata delle proprie attitudini, delle proprie inclinazioni. La calligrafia è fin dai primi esercizi una postura attraverso la quale atterriamo su un foglio bianco, come la conquista di un luogo dell’anima inesplorato. Scrivere bene equivale a mangiar bene, a vestire bene; è come pettinarsi e curarsi: è un segno distintivo di personalità finanche nella scelta della punta fine, media o grossa della penna, a sfera, roller, o- magnifica- della stilografica (adoro i pennini “tagliati”).
E infine la scelta dei colori dell’inchiostro: quanto carattere c’è in questo mondo che la standardizzazione ha penalizzato. Questi dettagli vanno trasmessi ai bambini come fossero un gioco: nessun cellulare, nessun tablet, nessun pc ti garantirà mai l’effervescenza della scrittura. Rimettiamo le penne in mano ai ragazzi, ridiamo un quaderno e un diario dove tenere al riparo la nostra intimità: spieghiamo quanto tutto ciò sia affascinante e ribelle!
Saper scrivere significa saper mettere in ordine i pensieri. Su un foglio di carta che ti aspetta come un abbraccio da ricambiare. Raccontiamo la carta di Fabriano, una eccellenza mondiale di creazione e produzione italiana. Regaliamo ai nostri figli un quaderno, un blocco, alcune penne. Lasciamoli disegnare. È mai possibile che nei tavoli dei ristoranti non si vedano più dei fogli, dei pennarelli o dei pastelli? E non venite a raccontare che un nativo digitale sarà “escluso” se al ristorante o nel passeggino non gli mettiamo in mano uno smartphone.
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LA VITTORIA DI CHI SCRIVE
Sapete che vi dico? Che in una società che sa solo digitare su tastiere, che non ricorda un numero di telefono e molto probabilmente non saprà più scrivere o disegnare perché lo farà ChatGpt o un’altra intelligenza artificiale, chi saprà tenere con personalità una penna in mano vincerà: in quella penna c’è l’inchiostro con cui scriverà la sua storia di suc cesso.
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