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Giacomo Bozzoli, il mistero della Maserati: sembra sparita nel nulla

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Dopo 11 giorni di latitanza, è stato arrestato Giacomo Bozzoli. Il 39enne imprenditore era stato condannato in via definitiva per l'omicidio dello zio Mario e la distruzione del suo cadavere nel forno della fonderia a Marcheno in provincia di Brescia l'8 ottobre 2015. Ma da quasi due settimane era in stato di latitanza, all'estero con la famiglia. L'uomo è stato rintracciato nella sua villa di Soiano, sul lago di Garda. Bozzoli si era nascosto nella camera da letto e non ha opposto alcuna resistenza all'arresto. Della sua Maserati, però, ancora nessuna traccia. L'auto è stata utilizzata presumibilmente per lasciare l'Italia e resta un mistero su come il 31enne sia rientrato in provincia di Brescia. 

"Abbiamo capito che era nella villa di Soiano e lo abbiamo trovato nascosto in un cassettone del letto matrimoniale. In un borsello aveva 50mila euro". Lo ha detto il procuratore di Brescia Francesco Prete nella conferenza stampa in cui sta raccontando i dettagli dell'arresto di Giacomo Bozzoli. "Sappiamo che si è recato con compagna e figlio in Spagna poi ha fatto rientro in Italia con mezzi di fortuna".

 

 

"Siamo stati insieme lì fino alla lettura del verdetto, poi non so dove sia andato", ha detto lo stesso Giacomo Bozzoli. Poi si è pensato che la fuga avesse condotto Bozzoli nei Balcani. In un secondo momento si è ipotizzata persino l'Africa: il Marocco. Eppure era a Soiano. Almeno, lì, nella frazione di Chizzoline, è stato arrestato.

 

 

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