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Giacomo Bozzoli, il depistaggio della Maserati: la mossa diabolica che lo ha reso introvabile

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Dove si trova Giacomo Bozzoli, il 39enne bresciano condannato all'ergastolo per l'omicidio dello zio? Subito dopo la sentenza della Cassazione sul caso, l'uomo è sparito nel nulla insieme alla compagna e al figlio. Dopo diversi giorni, però, la donna e il bambino sono rientrati in Italia. Bozzoli no. E ora potrebbe trovarsi ovunque, anche se oggi, a una settimana dalla sua scomparsa, il cerchio comincia a stringersi. Uno degli indizi raccolti dagli investigatori porta in Francia da dove il fuggitivo sarebbe effettivamente passato. 

La meta dell'ultima "vacanza" in famiglia sarebbe stata invece la Spagna e in particolare Marbella, a sud della penisola. Da lì - questa un'altra ipotesi degli inquirenti - il 39enne potrebbe aver raggiunto il Marocco via mare. In ogni caso, non è escluso che la prenotazione dell'hotel, il passaggio da Cannes e quel viaggio in auto in famiglia fossero soltanto parte di un depistaggio ben organizzato. Il fuggitivo avrebbe lasciato la sua abitazione di Soiano del Garda il 23 giugno, poi potrebbe essere andato in Svizzera. Secondo gli investigatori, Bozzoli avrebbe pianificato a lungo la sua latitanza, assicurandosi di avere disponibilità di denaro. Cosa che fa pensare che negli anni lui abbia potuto accumulare dei soldi in un qualche paradiso fiscale. Gli inquirenti stanno valutando ogni possibile pista, anche quella che porta verso Paesi dell'Est Europa, dove pare che l'imprenditore avesse diverse conoscenze.

 

 

 

Bozzoli, comunque, avrebbe curato ogni cosa nel minimo dettaglio per depistare le ricerche. A partire dall'auto, la sua Maserati Levante di colore scuro, immortalata per l'ultima volta il 23 giugno in Italia e poi soltanto una volta in Spagna prima della sentenza definitiva di condanna all'ergastolo emessa dalla Cassazione lunedì scorso. Da allora risulta sparita nel nulla. Resta da capire se ci fosse davvero lui alla guida o se invece la macchina sia stata affidata a un'altra persona proprio per depistare le indagini. Non è escluso, inoltre, che nell'ultimo periodo l'uomo abbia modificato il suo aspetto, procurandosi magari anche dei documenti falsi. 

 

 

 

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