Giacomo Bozzoli, l'ultima pista: "Fuga nei Balcani", soldi e cocaina
Non la Francia, ma i Balcani. Sarebbe questa secondo gli inquirenti la pista più accreditata per la fuga all'estero di Giacomo Bozzoli, resosi irreperibile dopo la sentenza di condanna all'ergastolo. Il 39enne imprenditore bresciano è considerato il responsabile dell'omicidio di suo zio Mario Bozzoli, ucciso nella fornace della sua azienda di famiglia a Marcheno, Brescia, la sera dell'8 ottobre del 2015.
Giacomo Bozzoli ha lasciato in Maserati la sua villa di Soiano del Garda, insieme alla moglie Antonella Colossi e al figlio di 9 anni, la notte tra il 23 e il 24 giugno scorsi. L'auto da 150mila euro è stata inquadrata dalle telecamere alle 5.51 a Manerba del Garda e pochi minuti dopo a Desenzano, ma non è mai stata vista imboccare l'autostrada A4.
Bozzoli, la fuga in Maserati e la voce sulla posizione: "Possibilità di farcela, zero"
Secondo il suocero, padre di Antonella, la famiglia sarebbe "da qualche parte in Francia". Una ipotesi circolata nelle ultime ore è che Bozzoli avrebbe intenzione di tornare in Italia e costituirsi dopo aver festeggiato il compleanno del figlioletto. Una sorta di drammatico regalo, ultime ore felici prima che la vita della famiglia venga travolta per sempre. Ma le cose, secondo chi ha seguito l'inchiesta, non starebbero così.
"L'ultimo accesso a WhatsApp e il compleanno": il grave sospetto sulla fuga di Bozzoli
Innanzitutto, Bozzoli ha in tasca un passaporto scaduto. Sul suo corrente non risultano né ammanchi né prelievi consistenti, quindi il sospetto è che stia utilizzando "una provvista di denaro in nero", scrive Open online. Inoltre, scavando nella sua vita e nella sua attività, risultano frequentazioni di lavoro in Austria e Germania. Non solo, particolarmente significative le conoscenze con persone di etnia romena e albanese. E' la Stampa a sottolineare il ruolo di un uomo con cui secondo alcune testimonianze Bozzoli si divideva la cocaina e un altro scagnozzo utilizzato per intimidire i debitori. A verbale risultavano anche frasi minatorie come "Se non mi paga il tuo papà mi paghi tu e se non mi paghi tu mi pagheranno i tuoi figli".
Legami torbidi e poco rassicuranti che in una situazione tragica come questa potrebbe essere servita a Bozzoli per scappare all'Est, coperto da qualcuno in Montenegro o in Albania. Il rischio connesso a questa via di fuga è che possa finire ricattato da chi oggi lo sta spalleggiando.