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Simone Pillon, "davanti alla tv ci sono i bambini": scoppia il caso dello spot gay

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"Non riprodurrò il disgustoso spot di un'immobiliare che per il pride spara in prima serata le pomiciate gay. A quell'ora però davanti alla tv ci sono i bambini, che hanno il diritto di crescere senza frociaggine Lgbt. Ecco perché segnalerò lo spot alle autorità preposte": Simone Pillon lo aveva scritto sui social a proposito dello spot di Idealista, mandato in onda durante il Pride sulle tv nazionali. Uno spot che mostra in primo piano due uomini che si baciano appassionatamente. Le parole dell'ex senatore non sono piaciute a Vicky Gitto, uno tra i più importanti pubblicitari italiani, che all'Adnkronos ha detto: "Pillon restituisce un quadro di un pezzo di paese retrogrado. Sono temi superati nel mondo civile, ma in Italia siamo ancora qui a discutere sul bacio tra uomini o donne che siano".

Lo scontro tra i pubblicitari e Pillon, insomma, sembra essere più aperto che mai. Gitto, tra l'altro, è l'ideatore dello spot Pupa a Sanremo 2024 in cui due ragazze fuggivano assieme. Anche la sua pubblicità scatenò le ire di Pillon. "Purtroppo questi proclami strillati ai quattro venti e viralizzati sul web sono negativi e dannosi, creano spaccature e distanza sociale. Quindi, non sottovaluterei questi 'urlatori' estremisti", ha proseguito il pubblicitario. 

 

 

 

"Evidentemente, Pillon si sta appassionando al nostro settore - ha commentato all'Adnkronos Davide Ciliberti, spin doctor del gruppo di comunicazione Purple & Noise - visto che solo qualche mese fa, durante il Festival di Sanremo si era scagliato, raccogliendo una bella rassegna stampa, contro lo spot Pupa dove in questo caso erano invece due donne a baciarsi. E questa è una cosa che farà male all'ex senatore, dato che il furbo Pillon, scomparso da tempo dal radar dei media, utilizza queste posizioni io credo soprattutto per ottenere visibilità; cioè si scaglia contro la pubblicità per ottenere pubblicità". 

Idealista ha spiegato in una nota che "il tema della campagna è l'accettazione tra amici, ma il linguaggio non è di denuncia, al contrario è emozionale e inclusivo. Siamo fiduciosi che questa storia possa essere di ispirazione per i giovani. Abbiamo scelto di ambientarlo nel contesto dei tifosi di calcio tradizionalmente percepito come distante dalle tematiche Lgbt, per sfidare e superare questi pregiudizi". Secca la replica all'Adnkronos di Simone Pillon: "Ai pubblicitari non interessa nulla dei diritti Lgbt. Sono pagati molti soldi per inventarsi campagne capaci di far vendere i prodotti e non hanno scrupoli a usare messaggi scandalosi pur di fare notizia, come nel caso delle patatine sostituite all'eucarestia o come nel continuo uso del corpo delle donne come veicolo per aumentare le vendite". 

 

 

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