Veneto, la cameriera del bar accusata di furto: "Mancano 300.000 euro dalla cassa"
Una cameriera di un bar molto conosciuto di San Donà di Piave, nel veneziano, è stata filmata dai carabinieri mentre stava rubando 150 euro dagli incassi del locale. Si è poi scoperto che la dipendente, querelata con l'accusa di furto aggravato, effettuava lo stesso furto ogni giorno. I titolari dell'esercizio chiederanno un risarcimento di oltre 300mila euro all'ex dipendente che faceva la cresta sugli incassi.
I titolari, essendo nel settore e gestendo altri locali pubblici, avevano rilevato quell'esercizio nel 2021, con un investimento importante nel periodo legato alla pandemia. Una bella attività avviata, aperta da una decina di anni, a pochi passi da piazza Indipendenza. Una volta subentrati nell'esercizio, però, gli incassi avevano iniziato a calare in modo vistoso. All'apparenza nessun comportamento che facesse insospettire i gestori, che continuavano ad avere piena fiducia nella dipendente, tuttavia senza riuscire a capire come fosse giustificabile la diminuzione degli incassi. A mettere i titolari sull'avviso di una possibile condotta scorretta è stato l'avvocato Marco Maurizio Soligon di San Donà.
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"Ci siamo coordinati con i Carabinieri con parecchi incontri - spiega Soligon - La dipendente infedele è stata scoperta da loro, utilizzando anche alcune telecamere nascoste. In questo modo sono riusciti a coglierla in flagrante. Ma ci eravamo accorti degli ammanchi anche nei giorni precedenti".
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