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Intelligenza artificiale, la truffa delle truffe: ti lasciano al buio con un "sì"

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Ventuno fra amministratori, commercialisti, consulenti e dipendenti di società energetiche e call center sono stati perquisiti nell’ambito di un’inchiesta condotta dalla Procura di Milano sulle attivazioni fraudolente di contratti di luce e gas nei confronti di ignari clienti per oltre nove milioni di euro nel 2023. Si tratta di "sistema criminale", basato anche su attivazioni attraverso le intelligenze artificiali, e organizzato fra Italia e Albania quello svelato dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica (C.O.S.C.) di Milano. Sono state perquisite anche due sedi operative di società energetiche padovane (di recente sanzionate dal Garante della Privacy e dall’Antitrust) e 12 sedi di call center. Le accuse sono attivazione fraudolenta di contratti per la fornitura di energia, estorsioni e autoriciclaggio dei proventi illeciti.

Tutto è partito da una querela di un sacerdote milanese. Il prelato, infatti, è stato tartassato dalle telefonate di call center che con insistenza e toni aggressivi gli chiedevano il pagamento di bollette insolute relative a contratti di luce e gas da lui mai sottoscritti. I truffatori si sarebbero finti dipendenti dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente o di compagnie energetiche intestatarie di reali contratti, partendo dalla raccolta di informazioni sugli utenti con la scusa di inesistenti lavori stradali nella zona per troncare cavi elettrici e tubi del gas e a causa dei quali sarebbe stato necessario attivare un nuovo contratto con operatori convenzionati. Anche se non riuscivano a persuadere la vittima a firmare la nuova fornitura veniva attivata ugualmente con firme false sulla documentazione. Nei casi in cui la procedura richiedeva un’attivazione vocale, la voce della vittima veniva registrata e manipolata attraverso editor audio e app di IA per far pronunciare alla vittima il "sì" necessario a procedere.

 

 

Le vittime si accorgevano di essere state raggirate solo dopo diversi mesi. E da quel momento partivano le richieste quello che gli investigatori definiscono il "calvario" delle "innumerevoli telefonate, dai toni sempre più aggressivi e intimidatori, con cui sedicenti addetti al recupero crediti richiedevano il pagamento dell’insoluto". Il fraseggio minatorio, riferito dalle vittime, era sempre il medesimo: "Intanto ti depotenziamo la fornitura elettrica e, se ancora non paghi, ti stacchiamo la corrente". I toni delle telefonate erano tanto più aggressivi, quanto più le vittime si dimostravano vulnerabili, tra queste, un’anziana veneta di 87 anni.

 

 

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