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Benevento, pm si finge medico: palpeggiamenti e filmati, finisce ai domiciliari

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Prima le faceva spogliare, poi le palpeggiava fingendo di ascoltare il loro cuore e infine si consultava con il collega per una visita collegiale. Ciò che è successo all'ospedale Fatebenefratelli di Benevento ha dell'incredibile: finte diagnosi sanitarie di un cardiologo beneventino per ottenere una meschina messinscena sessuale. E il ‘collega’ chiamato per la consulenza, e presentatosi nell’ambulatorio con tanto di camice bianco, non era neppure lontano parente di un sanitario: è, infatti, un viceprocuratore onorario, all’epoca dei fatti in servizio presso il tribunale di Lecce.

Come riporta Il Giorno, sono così finiti ai domiciliari il cardiologo e il pm onorario, gravemente indiziati del delitto di violenza sessuale di gruppo aggravata dalla circostanza di esser stata realizzata da un pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni. Il medico, con l'aiuto del complice, nel corso di apparenti visite mediche cardiologiche, realizzava atti intrusivi nella libertà sessuale delle ignare pazienti che venivano convinte a spogliarsi e a essere palpeggiate dal medico e dal magistrato onorario. I due, tra l'altro riprendevano le scene con il loro smartphone, conservando gelosamente video e foto. Le indagini sono nate quasi per caso nel corso di un’inchiesta aperta dalla procura di Potenza (presso cui il viceprocuratore si era trasferito dal Salento) su alcune sentenze ‘aggiustate’. Dalle indagini emergeva che il magistrato si recava frequentemente all’ospedale beneventano e che, durante queste trasferte, aveva l’abitudine di fingersi un luminare della cardiologia. 

 

 

Dopo aver accertato, attraverso intercettazioni l’esistenza dell'escamotage a luci rosse messo su dai due professionisti, è stata chiesta un anno fa una misura cautelare nei confronti dei due uomini per le condotte di violenza sessuale di gruppo aggravata, esercizio abusivo della professione medica, interferenze illecite nella vita privata e diffusione illecita di immagini e video aventi contenuto sessualmente esplicito realizzate da pubblico ufficiale. Ma la richiesta di misura cautelare è stata rigettata dal gip di Benevento. 

 

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