Simone Borgese, l'ex di Avanti un altro è lo stupratore seriale dell'8 maggio
"Perché la persona che mi ha fatto male nel profondo non è in carcere?". Simone Borgese sconvolge Roma e l'Italia. Il 39enne, ex concorrente di Avanti un altro di Paolo Bonolis, una fidanzata e una figlia, è uno stupratore seriale e ha colpito per la terza volta nella Capitale, ancora l'8 maggio. Se questo sia una macabra coincidenza o un orribile "rituale", forse lo si capirà presto.
L'uomo si trova oggi agli arresti domiciliari, dal momento che il gip di Roma non ha accolto la richiesta di carcere dei pm capitolini dopo l'arresto per violenza sessuale aggravata ai danni di una studentessa. Borgese aveva finito di scontare una condanna a 7 anni e mezzo di carcere sempre per violenza sessuale l'8 maggio nel 2015, ai danni di una tassista, che attraverso il suo legale confessa la sua amarezza all'agenzia Adnkronos: "Perché, nonostante la mia denuncia, il processo e la condanna in più gradi di giudizio ha potuto reiterare il reato?".
Nuovo stupro e altro arresto per Simone Borgese: ecco chi è la sua ultima vittima
"Vorrei sapere cosa è stato fatto durante il periodo della detenzione (oltre al laboratorio di teatro) per 'riabilitarlo' - chiede la donna, che Borgese aveva costretto a un rapporto orale dietro minaccia -, vorrei sapere se la perizia psichiatrica può esser fatta solo per stabilire eventuale incapacità di intendere e di volere o anche per stabilire che è un soggetto pericoloso. Perché di questo si tratta, è pericoloso e vigliacco, magari a causa della sua infanzia difficile (ovviamente non vuole essere un tentativo di trovare per lui una giustificazione) e tutto quello che è successo non lo ha fermato. Ciò che vorrei - continua la donna - è la garanzia che sia messo nella condizione di non poter far più del male a nessuno. Non so se posso avere questa garanzia, dalle istituzioni, dai giudici, dalle forze dell'ordine e dalla politica che parla tanto di reprimere i reati di genere, e poi non si pone il problema che quando la pena è stata scontata, questi soggetti non sono per niente recuperati e tornano a violare i più deboli". Borgese aveva colpito anche nel 2014, violentando una 17enne in un ascensore.
Borgese, dopo lo stupro non va in carcere: la decisione del giudice che fa discutere
Secondo gli investigatori Borgese, alla guida della sua auto, ha avvicinato lo scorso 8 maggio la 26enne alla fermata dell'autobus in via della Magliana con la scusa di aver bisogno di informazioni stradali per raggiungere il Grande raccordo anulare. Mostrandole il telefonino scarico, l'ha convinta a salire a bordo per accompagnarlo e poi ha abusato di lei dopo essersi diretto in una zona isolata.