Elisabetta Franchi, "assumo solo donne over 40"? Ecco perché la condanna è assurda
«Puoi conoscere il cuore di un uomo già dal modo in cui tratta gli animali», affermava il filosofo tedesco Immanuel Kant nel 1800, mentre lo scrittore francese Anatole France dichiarava pochi anni dopo che «Fino a quando non hai amato un animale, una parte della tua anima sarà sempre senza luce». E dunque Elisabetta Franchi che da sempre dedica la sua vita oltre che alla moda al benessere degli animali (ogni anno strappa centinaia di bestiole al massacro dei mattatoi cinesi; la prima stilista a togliere le pellicce dalle sue collezioni e la prima a dare il permesso ai suoi 150 dipendenti di portare i loro cani al lavoro) si fa fatica a giudicarla persona dalla sensibilità inesistente tendente alla discriminazione scellerata. Anzi.
Eppure proprio lei, amministratrice della società Betty Blue, è stata condannata dal tribunale di Busto Arsizio per delle frasi pronunciate durante il convegno “Donna e Moda” del 4 maggio 2022. In quell’occasione l’imprenditrice bolognese, classe 1968, spiegò che preferiva assumere le donne dai 40 anni in su per ricoprire le posizioni «importanti» della società: «Se dovevano sposarsi si sono già sposate, se dovevano far figli li hanno già fatti e se volevano separarsi hanno già fatto anche quello – aveva poi aggiunto -. Quindi diciamo che io le prendo quando hanno già fatto tutti i giri di boa e sono lì belle tranquille con me al mio fianco e lavorano senza orari».
Apriti cielo. I fan del politicamente corretto, gli stessi che stanno zitti quando le aziende assumono solo ventenni massimo trentenni soprattutto di bella presenza (loro sì che fanno discriminazione emarginando le over 40) avevano gridato allo scandalo. La stilista («sono nata dal nulla, ho fatto anche la barista e la commessa») davanti a una platea perplessa aveva precisato che dà lavoro a uomini di qualunque età, ma per quanto riguarda il gentil sesso c’è una spiegazione: «Nonostante sia così emancipata, credo che noi donne abbiamo un dovere che è quello scritto nel nostro Dna e non dobbiamo neanche rinnegarlo». Sottolinenado che «i figli li facciamo noi e comunque il camino in casa lo accendiamo noi, quindi è nostra responsabilità occuparcene». Non fa una piega. Perché la Franchi donna di grande intelligenza e capacità stilistiche dovrebbe essere costretta a istruire e preparare per mesi collaboratrici che dopo un anno o poco più se ne vanno in dolce attesa per tutto il periodo della maternità? E comunque dopo le critiche l’impreditrice aveva chiarito: «L’80% della mia azienda è costituito da quote rosa di cui il 75% giovani impiegate, il 5% dirigenti e manager sempre donne. Il restante 20% sono uomini di cui il 5% manager». Numeri che non hanno ammorbidito la giudice del Lavoro Francesca La Russa che infatti condanna la stilista a versare 5mila euro di risarcimento (più spese di lite: 3.500) all’Associazione nazionale lotta alle discriminazioni, che aveva intentato una causa civile, oltre alla pubblicazione entro 30 giorni del testo della sentenza a proprie spese su un quotidiano nazionale.
In più, con una decisione innovativa, la giudice «ordina» sempre alla Betty Blue «di promuovere» un «consapevole abbandono dei pregiudizi di età, genere, carichi e impegni familiari nelle fasi di selezione del personale per le posizioni di vertice». E come se non bastasse, «entro sei mesi» di adottare «un piano di formazione aziendale sulle politiche» contro la discriminazione, che «preveda la realizzazione di corsi annuali, con l’intervento di esperti, ai quali siano chiamati a partecipare, obbligatoriamente, tutti i dipendenti». Se la società non attuerà «tali provvedimenti» imposti dal Tribunale, scrive ancora il magistrato, dovrà versare 100 euro all’associazione «per ogni giorno di ritardo».
È una seconda doccia fredda nel giro di pochi giorni per Elisabetta Franchi che ha appena chiuso la sua storia d’amore dopo 15 anni con il compagno Alan Scarpellini. Il motivo? «Lui si è innamorato di un’altra donna - rivela la designer -. Non eravamo sposati, per fortuna. Abbiamo avuto Leone, un bellissimo bambino. Ma lui ormai è fuori. Chi non rispetta non merita, ogni donna dovrebbe capirlo».