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Natisone, "inchiesta per omicidio colposo": ragazzi travolti, cosa non torna

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È stata aperta un'inchiesta per omicidio colposo contro ignoti sul caso dei tre ragazzi travolti dalla piena del Natisone in provincia di Udine. A dirlo, in conferenza stampa, il Procuratore Massimo Lia: "In queste vicende, per procedere bisogna configurare responsabilità di tipo omissivo, non commissivo". Se i corpi delle due giovani, Patrizia Cormos e Bianca Doros, sono stati ritrovati nelle scorse ore, ancora disperso invece risulta il terzo ragazzo, il 25enne Cristian Casian Molnar.

"Condurremo tutti gli accertamenti del caso - ha spiegato il pm - per accertare se i soccorsi sono stati tempestivi. Mi preme, però, segnalare che, allo stato attuale, non ci sono elementi specifici che ci fanno andare in questa direzione, ma le verifiche sono in fase iniziale". Lia ha reso noto che "Patrizia Cormos ha fatto quattro telefonate al numero unico di emergenza 112, l'ultima delle quali senza risposta". "La prima chiamata - ha proseguito il procuratore - è delle 13.29, le altre nei minuti immediatamente successivi. Dai primi accertamenti, tutto si è svolto in un arco temporale che si può quantificare grossolanamente in mezz'ora. Da una situazione di apparente tranquillità, quel tumultuoso scorrere del fiume Natisone che poi li ha travolti".

A sfogarsi, nelle scorse ore, è stata la mamma di una delle vittime, Patrizia. Che al Messaggero Veneto ha detto: "Ciò che più mi addolora è che tutti hanno fatto foto e video e nessuno li ha salvati. Nessuno. Potevano forse salvarli. Non era importante fare i video. Lei era andata a fare una passeggiata, ha chiamato più volte il 112. Ha lasciato il suo nome, l'indirizzo. Ha detto 'Chiamate mia mamma'". E ancora: "Era un angelo, studiava tanto e lavorava per mantenersi. Dopo l'esame all'Accademia, sostenuto proprio venerdì mattina, mi ha chiamata e mi ha detto 'sono stata bravissima, ho saputo tutto'".

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