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A1, aggredito militante di FdI: "Scioccato, zigomo gonfio ed escoriazioni alla testa"

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Tommaso Montesano
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Un giovane militante di Fratelli d’Italia, di rientro a Bologna dopo aver assistito al comizio di Giorgia Meloni a Roma, è stato aggredito in un bagno dell’autogrill nell’area di Montepulciano est, nei pressi di Arezzo. Federico P., di 23 anni, è stato attaccato con pugni in testa e sul volto di uomo di circa trent’anni. A scatenare la rabbia dell’aggressore, la maglietta indossata da Federico, sulla quale era scritto “Fuan Bologna”, gruppo universitario di destra, e che è stata strappata.

Il trentenne, secondo i testimoni dell’aggressione, aveva invece indosso una maglietta dell’Osa, il collettivo “Opposizione studentesca d’alternativa”. La Polizia stradale è riuscita a intercettare l’aggressore nei pressi di Arezzo. Federico è stato medicato all’ospedale di Bologna. «È scioccato, ha uno zigomo gonfio ed escoriazioni alla testa», ha riferito Marta Evangelisti, capogruppo di FdI in Emilia Romagna.

Tensione anche a Roma in occasione del corteo anti-governativo. Il bilancio recita: un tentativo di sfondamento del cordone di sicurezza, lancio di bombe carta, la cancellata del “ministero dell’Aeronautica” imbrattata dalla vernice rossa, bucce di melone contro la sede del ministero delle Infrastrutture. $ stato un sabato di scontri nella Capitale, teatro del corteo contro il governo Meloni organizzato da Potere al Popolo e al quale hanno partecipato circa 500 manifestanti appartenenti all’area antagonista e al sindacalismo di base. A movimentare la scena, la marcia spontanea dei Collettivi universitari. Il momento più critico si è verificato nei pressi di via Vicenza, nella zona di Castro Pretorio. Qui il gruppo degli antagonisti dell’ateneo romano, dopo aver deviato dal percorso concordato con la questura, ha cercato di sfondare un cordone di Polizia con l’aiuto di scudi in plexiglass foderati con le bandiere della Palestina. Obiettivo: cercare il raggiungere, attraverso la stazione Termini, il centro della Capitale. A partire dal ministero dell’Economia. Il gruppo- legato alle tendopoli universitarie- è stato respinto con i lacrimogeni, ma solo dopo un lungo corpo a corpo e una carica di alleggerimento. I manifestanti hanno risposto lanciando petardi, bombe carta e accendendo fumogeni. Dopo essere stati respinti, i partecipanti sono tornati in viale Castro Pretorio.

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