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Milano choc, 50 latinos accerchiano la volante: "Adesso vi mangiamo il cuore"

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Enrico Paoli
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Agatha Christie, la geniale scrittrice, nonché “madre” di Hercule Poirot e Miss Marple, sosteneva che «un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova». L’assalto avvenuto in via Solari ai danni di una volante della Polizia da parte di una cinquantina di persone, scese in strada per impedire l’arresto di una donna colombiana di 39 anni, completamente ubriaca e intenta a sfasciare un bar, rappresenta esattamente quella prova. Anzi, considerando le urla contro gli agenti da parte degli aggressori - «pezzi di merda», «vi squartiamo», «ti mangio il cuore» - siamo nel campo della certezza: l’anti Stato ha attecchito anche a Milano. E la questione inizia ad essere drammaticamente seria.

Seria perché sino ad oggi le rivolte contro le forze dell’ordine, quasi una decina nell’arco degli ultimi anni, sono avvenute nelle zone più disagiate della città, in quei quartieri cerniera dove l’immigrazione, compresa quella clandestina, prova ad addentellarsi con il territorio che li ospita. Ma proprio perché questa saldatura non c’è, al Corvetto come in via Padova, dove fra marzo e aprile sono state circondate altre volanti della polizia sempre per impedire un arresto, gli immigrati non si sentono italiani, non riconoscono lo Stato e per questo aggrediscono le forze dell’ordine. Ma se un episodio simile accade anche in via Solari, quindi non in una periferia disagiata, ma in una zona residenziale, significa che il salto di qualità è avvenuto. E parlare di emergenza è un atto dovuto, non una necessità contingente dettata dalla politica. In via Solari una cinquantina di persone, tra presenti e residenti, hanno cercato di impedire l’arresto di una donna molesta che stava danneggiando un bar, circondando la pattuglia della polizia che era intervenuta. Prima tra gli agenti e la donna, una colombiana di 39 anni, si erano frapposti il figlio ventenne della stessa e altri due giovani di 19 e 22 anni. Sia la donna sia i tre giovani, tutti con precedenti, si erano scagliati contro i poliziotti con calci, pugni e spintoni. Una residente che ha assistito alla scena ha chiamato così la polizia chiedendo rinforzi. I quattro sono così stati arrestati per resistenza aggravata a pubblico ufficiale e lesioni mentre nella colluttazione uno degli agenti intervenuti ha riportato una contusione al polso destro e portato all’ospedale Fatebenefratelli da dove è stato dimesso con 6 giorni di prognosi. In totale, per completare l’operazione, sono state necessarie 5 volanti della Polizia, arrivate a supportare i colleghi. Gli agenti sono al lavoro sulle telecamere di sorveglianza per identificare gli appartenenti al folto gruppo che ha circondato i poliziotti. Roba da paese sudamericano, con tutto il rispetto per il Sud America.


E proprio per questa ragione i sindacati invocato una risposta forte. «Quanto accaduto in via Solari purtroppo non è un caso isolato. Accade sempre più spesso che le pattuglie della Polizia siano prese di mira da chi pensa di poter controllare il territorio più di quanto faccia lo Stato o, come nel caso di Milano, di farsi giustizia da solo», afferma il segretario generale del sindacato di Polizia Coisp, Domenico Pianese, «nel capoluogo lombardo la Questura e tutte le specialità della Polizia di Stato stanno facendo un lavoro eccezionale per garantire la sicurezza dei cittadini, specialmente nelle zone più periferiche della città.


Ma esiste un problema di gestione e controllo del territorio che riguarda tutto il Paese. Lo Stato ha il dovere di lavorare affinché nessuna persona onesta sia ostaggio della criminalità, grande o piccola che sia». «C’è un pacchetto sicurezza che il governo ha presentato e che è ora all’attenzione della Camera», sottolinea Nicola Molteni, sottosegretario all’Interno, «mi auguro che il Parlamento possa approvarlo rapidamente. L’obiettivo è quello di rafforzare le norme di tutela degli operatori delle Forze di polizia rispetto ai reati tipici che subiscono, vale a dire minaccia, resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale».
Anche la politica, ovviamente, stigmatizza il grave episodio. «Quanto accaduto, oltre che vergognoso, è molto preoccupante. È già la quarta volta che a Milano gruppi di stranieri assaltano la Polizia per impedire arresti e identificazioni. Ormai le nostre periferie sono diventate banlieue inaccessibili, dove bande di stranieri, in questo caso pare sudamericani, fanno il bello e il cattivo tempo», afferma Silvia Sardone, europarlamentare e consigliere comunale della Lega. «Se l’agente di Polizia, da deputato alla sicurezza del cittadino, ne diventa vittima, significa che la città è fuori controllo e che la serenità della comunità può essere seriamente messa in discussione», evidenzia l’onorevole di Noi Moderati, Alessandro Colucci. «Alcuni partiti politici dovrebbero riflettere su certe loro esternazioni e certi comportamenti che di fatto minano la fiducia nelle forze dell’ordine, producendo delegittimazione», chiosa il deputato di Fratelli d’Italia, Antonio Baldelli.

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