Campi Flegrei, altra forte scossa di terremoto. Cresce la paura: dubbi sul piano di evacuazione
Un incubo. Una nuova fortissima scossa ai Campi Flegrei, dove i residenti sono sempre più terrorizzati. Il fenomeno del bradisismo e dello sciame sismico, insomma, non da tregua: da lunedì 150 scosse, la più intensa di magnitudo 4,4 nella serata di lunedì 20 maggio.
Ora, una nuova scossa, registrata alle 8.20 del mattino di oggi, mercoledì 22 maggio: l'Osservatorio vesuviano ha registrato una magnitudo pari a 3,4. Il sisma si è verificato a una profondità di 3,9 chilometri ed è stato avvertito a Bacoli, Pozzuoli, Fuorigrotta, Agnano e Pianura. L'epicentro in mare, a ridosso di Punta Epitaffio, nel golfo di Pozzuoli.
Poco prima dell'ultima scossa, dall'Ingv facevano sapere che, ovviamente, non si possono escludere nuovi eventi come quello di lunedì sera. In una nota viene infatti sottolineato come la sismicità "non è un fenomeno prevedibile", ragione per la quale "non può essere escluso che si possano verificare altri eventi sismici, anche di energia analoga con quanto già registrato durante lo sciame in corso".
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Sullo sfondo anche la preoccupazione per l'effettiva bontà dei piani di evacuazione. Sul punto è intervenuto Nello Musumeci, ministro per la Protezione civile: "Non conosco la situazione pregressa, ma non mi faccio troppe illusioni. Siamo un popolo non molto propenso alla prevenzione. In ogni caso per l'attuazione abbiamo chiamato in causa la Regione e gli enti locali, cui spettano la comunicazione e le esercitazioni". Intervistato dal Corriere della Sera sulla situazione dei Campi Flegrei, riferendosi ai piani di evacuazione, Musumeci aggiunge che "sono sempre previsti in ogni Piano comunale di protezione civile. Certo, non basta metterli sulla carta, vanno testati periodicamente coinvolgendo gli abitanti con informazione ed esercitazioni". E ancora: "Chi governa non deve preoccuparsi, ma occuparsi. È ciò che faccio da quando sono stato investito del problema". Per il ministro è "comprensibile la paura. Capita anche a me, che vivo ai piedi dell'Etna. Ma mai farsi prendere dal panico: serve una 'convivenza vigile' con il rischio". Per il futuro "le scosse potrebbero durare ancora per mesi e anni, così come esaurirsi senza evoluzione", conclude Musumeci.
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