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Risiko, la campionessa italiana: "Cervello, lucidità e sorte... come nella vita"

Simona Pletto
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«Non ci credo ancora, giuro che ho pianto». E del resto per Rosa, la prima neocampionessa in gonnella entrata nella storia del Risiko, questa vittoria era un sogno che rincorreva da tempo. Tanto da dedicarvi centinaia di ore, seduta al tavolo o davanti ad un computer, spostando carrarmatini colorati, per perfezionare il suo gioco, per trovare la strategia vincente, per pianificare ogni mossa alla perfezione e superare così ogni avversario, quasi sempre un maschietto. Così da arrivare allo scopo finale del gioco: occupare un determinato numero di territori in cui viene diviso il mondo, e però con i piccoli carri armati colorati che si affrontano a colpi di dadi, non di cannone.

Rosa Giordani domenica scorsa a Modena, dopo aver partecipato a ben quattro tornei senza mai agguantare il podio, ce l’ha fatta. Questa tenace casalinga 59enne di Fonte Nuova, cittadina alle porte di Roma, si è laureata campionessa nazionale di Risiko 2024. Una vera e propria impresa la sua: Giordani, aggiudicandosi questo riconoscimento dedicato al famoso gioco in scatola e che si assegna ormai dagli anni ’80, ha rotto l’egemonia tutta al maschile di uno dei rompicapo da tavola più famosi e giocati al mondo. Rosa ha battuto tutti, anche il campione 2023, l’informatico Giuseppe Santo. Organizzata da Spin Master-Editrice Giochi, la finalissima si è svolta all’interno dell’evento Play Modena, dopo mesi di sfide disputate dal vivo e sul web, tra una quarantina di partecipanti arrivati da ogni parte d’Italia.

 

 

PASSIONE DI FAMIGLIA
«Per un paio di volte sono riuscita a giocare alle semifinali - confida, ma mai a vincere un torneo. E dire che all’inizio della gara a Modena, i dadi mi davano sempre i numeri bassissimi, Tanto che ormai davo per scontato di perdere. Invece...». E poi ammette: «Ho provato soddisfazione a vincere, certo. Anche perché le donne al Risiko sono poche, circa il 10%. Io sono sempre stata un maschiaccio, mi piaceva fare le cose che faceva mio padre, come per sfida». Quella della neocampionessa è una vecchia passione nata in famiglia. «Ho iniziato a giocare al vecchio Risiko negli anni Duemila- racconta, - insieme a mia madre, a mia sorella, ai miei nipoti e al mio ex marito. Già mi piaceva nella versione originale, con le armate verdi e quelle rosse e le partite che duravano tantissimo, Poi nel 2010 ho iniziato a giocare Risiko online. È un po’ diverso rispetto a quello classico: le tempistiche sono diverse, non si lanciano i dadi come si fa seduti a un tavolo, ma comunque a me piace anche così».

 

 

Rosa frequenta anche il RisiKo Club “I Grifoni” di Venezia, uno tra i 30 club ufficiali sparsi in Italia. Questa passione, in oltre 45 anni di storia, ha unito oltre 10 milioni di italiani di ogni età. Con centinaia di tornei regionali e nazionali organizzati fino ad oggi, 2,5 milioni di partite disputate nella versione digitale. «Il mio compagno Roberto vive a Venezia – continua la regina del Risiko -. Mi sono iscritta al suo club così quando vado a trovarlo andiamo insieme a giocare. Anche se cerchiamo di non farlo mai insieme perché litighiamo. A casa qui a Roma, quando arriva la sera e la giornata tra impegni, nipotini e altro è finita, accendo il computer e chiamo il mio compagno per una videochiamata. Poi ci salutiamo e ciascuno si mette a giocare a Risiko per conto proprio». Il loro amore, guarda caso, è nato durante una sfida online, tra posizionamenti di carrarmatini, mete segrete, obiettivi militari sulla mappa da raggiungere, carte da scegliere sfidando la fortuna. Poi si sono incontrati ad uno dei tanti raduni dei patiti di Risiko. Da quel giorno non si sono più lasciati. «Domenica era lì con me, ad assistermi, e quando ha capito che avevo vinto, ha esultato con un boato che ha sorpreso tutti» racconta ancora la casalinga-stratega che, alla sua prima finalissima, ha scelto le armate blu, le sue preferite. «Non sono scaramantica, mi piace il colore blu. Ad ogni modo devo ammettere che la fortuna in questo gioco conta, eccome. Ma serve soprattutto lucidità, calma. Questo è il segreto. Occorre ragionare in modo freddo, capire gli obiettivi che non hai ancora raggiunto, pianificare le mosse giuste. Insomma, è un bell’allenamento per il cervello. Anche per questo mi piace».

LA PROSSIMA SFIDA
Lo scorso anno, al master di Roma, Rosa si è classificata per la finale nazionale nella città emiliana. «Anche se non si vince null’altro che una coppa simbolica, l’emozione resta fortissima. E poi, a dire il vero, l’organizzazione ha pagato l’albergo e mi hanno regalato una scatola di Risiko e anche una di Scarabeo. Ma soprattutto, con questa vittoria potrò accedere al prossimo torneo che si terrà sempre a Modena nel 2025. Nel frattempo continuerò ad allenarmi giocando online o partecipando ai raduni. Voglio farmi trovare pronta per la prossima importante sfida». La rivedremo dunque a Modena, con i suoi carrarmatini blu, lucida e caparbia come sempre, per cercare di doppiare la vittoria.

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