Antisemitismo, la denuncia di Liliana Segre: "Mi augura la morte? Un malato da curare. Io non resto a casa"
Una spaventosa ondata di antisemitismo: è sotto gli occhi di tutti, dal 7 ottobre in poi, da che Israele ha reagito al massacro perpetrato da Hamas. E questa spaventosa ondata di antisemitismo ora viene denunciata anche da Liliana Segre. "Ricevo delle minacce pazzesche e le ho ignorate per anni perché il silenzio mi sembrava la cosa migliore, e mi preoccupo anche di questi odiatori, perché sono una mamma e una donna. Più che gli odiati dovrebbero essere gli odiatori ad essere curati", ha affermato la senatrice a vita e sopravvissuta alla Shoah nel suo intervento al convegno "Le vittime dell’odio" al Memoriale della Shoah in corso a Milano.
Gli odiatori, ha aggiunto Segre, "dovrebbero essere curati da una équipe di medici. Quando si sanno i nomi, è una preoccupazione della società. Quando ho fatto il vaccino (contro il Covid, ndr) mi hanno scritto come se fossi un untore. Mi augurano la morte? Io risposto calma, ho 93 anni e mezzo. Uno che mi augura la morte, io dico che è lui da curare. Sei malato. Ho visto tutto, come vuoi che abbia paura a uscire? Ritrovarmi a 94 anni a sentirmi dire stai attenta, stai a casa... A me piace vivere, sono attiva, ho tante passioni. E dovrei stare a casa perché qualcuno vuole ammazzarmi? No", ha tagliato cortissimo.
E ancora: "Non mi aspettavo questa ondata spaventosa di odio e antisemitismo, anche nei confronti di ebrei italiani che non c'entrano niente con le decisioni politiche di Israele e magari non le condividono. Siamo sempre stati odiati e perseguitati. Ma nonostante la Shoah e tutto quello che possiamo raccontare, il popolo di Israele continua a vivere nell'indifferenza generale", ha rimarcato. "Siamo accusati di tutto quello che noi per primi non vorremmo vedere", ha concluso Liliana Segre un intervento, a tratti drammatico, che deve far riflettere.