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Urbex, il fascino dei luoghi abbandonati: la caccia ai fantasmi dietro al delitto di La Salle?

Simona Pletto
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Gli inquirenti stanno valutando piste differenti e, tra queste, c’è anche quella di una challenge su TikTok, molto in voga tra i giovani francesi. La sfida social consisterebbe in una caccia ai fantasmi, ovvero un’esplorazione di luoghi abbandonati e in rovina che ha il fine ultimo di cacciare gli spettri. Ecco allora che il caso di Auriane Nathalie Laisne, la ragazza trovata senza vita in una fatiscente chiesetta valdostana, ha acceso i riflettori su un fenomeno che esiste da sempre, quello del turismo legato ai luoghi abbandonati e a cui pare fosse dedita la vittima di quello che sta assumendo i contorni di un delitto. Un femminicidio che, va detto, per gli inquirenti è stato comunque determinato da motivi di possesso e di annullamento della volontà della vittima. Dunque, nessun raptus di gelosia o passione. Resta comunque avvolto nel mistero, l’ambiente in cui si è consumato questo assassinio.

Che sembra essere quello dell’Urbex o dell’Abandonalism, come veniva chiamato fino a qualche anno fa. Il termine indica la fascinazione esercitata da cimiteri, ville, strutture urbane come scuole e uffici, un tempo vissuti e poi abbandonati, lasciati all’incuria e al tempo che passa ed erode senza distinzione oggetti e ricordi. C’è un vero e proprio movimento dietro all’Urbex, attività di esplorazione urbana diffusa in tutto il mondo. Il termine nasce da “urban exploration”, la scoperta di luoghi abbandonati e misteriosi. In questo caso però ci sono delle regole che devono essere rispettare per non superare la soglia del legale che i veri appassionati rispettano. Il principio degli appassionati di Urbex è quello di andare nei luoghi per scattare fotografie, senza alterare le strutture, senza prendere nulla. Altra regola è non divulgare mai gli indirizzi dei luoghi abbandonati, questo per evitare che vandali possano usare queste informazioni per raggiungere i siti per compiere furti o altro. Auriane e il suo presunto assassino, il compagno Sohaib, avevano trovato quel villaggio abbandonato a Equilivaz vicino a La Salle, chiedendo informazioni a gente della zona. I due, nonostante il divieto di avvicinamento di lui alla vittima, erano entrati in Italia il 25 marzo scorso (passando quindi il controllo della polizia alla frontiera) su un autobus “low-cost”. E poi si sono messi a cercare case di fantasmi e luoghi abbandonati.

 

 

Una pratica comune a tanti giovani, ma che può risultare rischiosa perché ci si può imbattere in luoghi pericolosi dove incontrare tossicodipendenti, delinquenti. Tra le app più usate c’è Randonautica e Abandoned World, entrambe spingono verso la ricerca dell’ignoto. Come ghostbusters a caccia di fantasmi, i ragazzi vanno alla ricerca di luoghi meno noti, più di nicchia, soprattutto ville e casali, specialmente se circondati da qualche leggenda tenebrosa. Tanti i video apparsi sull’app TikTok con l’hashtag #randonautica. Tutti questi contenuti multimediali portano a scoperte abbastanza inquietanti. Ad esempio, ha fatto scalpore il video di un gruppo di ragazzi che ha trovato una valigia con un cadavere tagliato a pezzi. C’è addirittura chi, con la scusa dell’esplorazione dei luoghi abbandonati, organizza delle sedute spiritiche. Ma tutto questo forse, rispetto all’omicidio di Auriane, è un’altra storia.

 

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