Matteo Bassetti, l'allarme: "Partita epidemia di morbillo, serve vaccino"
Massima attenzione. "È partita una epidemia di morbillo. La situazione non è ancora grave ma è già preoccupante, se pensiamo che nei primi tre mesi dell’anno abbiamo avuto 213 casi, mentre in tutto il 2023 erano stati una quindicina", afferma l’infettivologo Matteo Bassetti, primario di Malattie infettive del policlinico San Martino di Genova, sulle pagine de La Stampa. "La tendenza si era già vista in Europa lo scorso anno, con circa 30 mila casi, che arrivano soprattutto dall’Est, da Paesi come Romania, Bulgaria, Albania, dove i vaccini non c’erano", spiega. In Italia il vaccino contro il morbillo è arrivato alla fine degli Anni Settata, poi è diventato obbligatorio.
"Ma negli ultimi anni la copertura vaccinale è diminuita - prosegue Bassetti -. Eravamo arrivati a circa il 95% dei bambini, ma ora si è scesi di vari punti percentuali". Il problema per chi si contagia sono le complicazioni: "Nei bambini spesso è senza complicanze. Ma negli adulti, nei fragili o negli immunodepressi, può averne. Tra il 25% e il 30% dei contagiati si registrano complicanze come epatite, encefalite, polmonite. E ovviamente si finisce in ospedale".
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La situazione per Bassetti andrà peggiorando: "Tra due mesi finisce la scuola. Le persone andranno in giro, in ferie, anche fuori dall’Italia. E si avranno molti focolai di importazione, che colpiranno una popolazione più suscettibile", "se non si è stati vaccinati o non si è fatta la malattia, o si hanno dubbi in merito, basta chiedere al proprio medico curante la prescrizione per l’esame del sangue che attesta se si è immuni. Poi, se non lo si è, ci si potrà vaccinare. Tra l’altro, con due dosi, o se si è fatta la malattia, l’immunità è perenne".
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