Carabinieri falciati e uccisi, "perché l'appuntato Ferrero era su quell'auto"
Un risvolto drammatico nella tragedia dei due carabinieri morti nell'incidente di sabato sera sulla Statale 91 tra Eboli e Campagna, in Campania. Una delle due vittime, l'appuntato scelto Francesco Ferraro, aveva finito il turno alle 22 ma ha deciso di restare con un'altra pattuglia che smontava a mezzanotte invece di tornare in caserma. Una decisione fatale: l'agente non sarebbe dovuto essere su quella volante.
Lo schianto sarebbe stato causato da un Suv lanciato a tutta velocità e guidato da una ragazza di 31 anni proprio di Campagna, risultata positiva all'alcol e alla cocaina e con precedenti per spaccio.
Come riporta Repubblica Napoli, i colleghi dell'Arma sono stravolti dal dolore. Francesco "amava la divisa più di ogni altra cosa, quando c’era da aiutare qualcuno era sempre il primo a partire". Una generosità e uno spirito di corpo che gli sono costati la vita. Ferraro ha deciso di condividere altre due ore in servizio insieme al maresciallo Francesco Pastore, 25enne anche lui deceduto nello scontro, e il collega Paolo Volpe, che era alla guida ed è rimasto gravemente ferito. Ferraro avrebbe compiuto 27 anni il prossimo agosto.
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Anche Giuseppe Maglie, sindaco di Montesano Salentino paese d'origine dell'appuntato, è commosso: "Era davvero un ragazzo eccezionale, con una naturale vocazione al bene comune, che ha manifestato sempre, anche prestando servizio nella nostra Protezione civile, prima di arruolarsi nell'Arma dei Carabinieri. Con lui ho tanti ricordi di momenti felici trascorsi anche a tavola insieme. Era un amico fraterno, una risorsa per le sue qualità umane".
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