Terni, il Cile di Pinochet sui murales (storici) dello stadio "Liberati"

di Marco Petrellivenerdì 5 aprile 2024
Terni, il Cile di Pinochet sui murales (storici) dello stadio "Liberati"
3' di lettura

Una mano che si chiude a pugno e colpisce una svastica. La parola Cile ricorre fra colombe della pace, bandiere cilene e volti sofferenti. Firmato, BPN, Brigata Pablo Neruda, collettivo artistico fondato 49 anni fa da esuli cileni.

I ternani che hanno passato i 30 conoscono bene quei murales che, in virtù della Legge Bottai, saranno presto opere di interesse storico. Cosa importante, specie ora che la notizia dei lavori stadio-clinica dell’amministrazione a guida Bandecchi domina la cronaca locale.
Le opere furono realizzate nel 1975, quando gli artisti della BPN si recarono in Europa per cercare riparo dalle persecuzioni della giunta militare di Augusto Pinochet.

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“Cile hoy carcel del pueblo. Manana tumba del fascismo” si leggeva fino a qualche anno fa, cioè fino ai lavori di ristrutturazione del 2019 quando, pare per errore, una pennellata di blu fece sparire il riferimento al fascismo. C’è da dire che la dittatura di Santiago ebbe con il fascismo un rapporto ambiguo.  Se da un lato, infatti, in territorio cileno sorgeva e prosperava la discussa Colonia Dignidad fondata da Paul Schaffer, un ex nazista finito in Sud America, dall’altro l’appoggio di Pinochet al governo britannico durante la guerra delle Malvinas/Flakland contro l’Argentina di Leopoldo Galtieri fece sorgere qualche lecito dubbio sull’orientamento della giunta golpista. E (mettiamoci un altro “se”) se consideriamo che Galtieri – fiero anti comunista - ricevette l’endorsement della Cuba di Fidel Castro i dubbi aumentano…

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Ma erano altri anni e Terni, città rossa e operaia, accoglieva con gioia gli artisti di BPN. E non era la prima volta che si accoglieva uno straniero dalle tinte socialiste:  nel ‘67 era stata la volta di Aleksej Archipovič Leonov, cosmonauta sovietico e primo uomo nella storia a svolgere attività extraveicolare in orbita. I membri della Brigata erano però una cosa diversa: esuli, prima di tutto; poi, artisti la cui opera sulle pareti dello stadio “Libero Liberati” rappresenta ancora oggi un unicum in Italia e all’estero. Omaggio, forse, al profondo legame fra Terni ed il calcio cui i ternani risposero dedicando, ad Allende, il ponte vicino all’impianto sportivo.

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La durezza del regime cileno aveva impressionato il mondo, cosiccome la tragica fine di Salvador Allende rimasto al suo posto sino all’ultimo ed ignaro che uno dei suoi uomini più fidati, il generale Augusto Pinochet, stesse per ucciderlo e per spodestarlo.

A mezzo secolo e oltre da quei tragici fatti, la figura di Allende è ancora ammanta da un’aurea di leggenda, nonostante la sua “via cilena al socialismo” sia stata fra le cause del collasso socio-economico del Cile: inflazione galoppante, malcontento, scioperi che paralizzarono il paese, come il celebre sciopero dei camioneros. L’avvicinamento politico a Urss e a Cuba, inoltre, allarmò gli Stati Uniti e quei settori delle forze armate fortemente anti-comunisti che approfittarono del crescente disagio popolare per colpirlo.

Si era beccato (e questa è clamorosa) anche le critiche di Simon Wiesenthal per aver rifiutato l’estradizione di Walter Rauff, tra i criminali di guerra nazisti più ricercati, responsabile per l’assassinio di 100 mila persone con il sistema delle gaswagen (camion con tubo collegato allo scarico, morte per asfissia).

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Ma la Storia è Storia e anche i murales lo sono. Per un appassionato ricercatore una statua di Lenin o una di Franco non fanno differenza: sono testimonianze da preservare.

Il dramma è quando la Storia cerca di manipolarla o a si agisce per ignavia. L’unico pericolo per i murales, infatti, non sono i lavori di rinnovo dello stadio quanto chi potrebbe agire con eccessiva leggerezza. Tipo la scritta del Fronte Popolare cancellata a Roma qualche anno fa: risaliva al 1948, invitava a votare la Lista Garibaldi, era stata addirittura restaurata. Ma vallo a spiegare a chi ci ha passato sopra una mano di vernice…