Pasqualino, come si salva il cane chiuso in busta e gettato in strada: favola a Frosinone
Un fagotto bianco che si muove spasmodicamente, ai margini della strada, immersa nel buio notturno. Una inquietante apparizione sulla provinciale che collega Pontecorvo a Pignataro Interamna, in provincia di Frosinone, deserta a quest’ora. O meglio, non del tutto deserta: una coppia passa di lì, nota quel fagotto bianco e si avvicina, capisce che si tratta di un sacchetto di plastica, peraltro sigillato. Chissà cosa o chi contiene, dev’essere senz’altro opera di umani, solo gli umani possono mettere un essere vivente dentro un sacchetto per fargli fare una fine terribile.
Il marito prende coraggio, apre il fagotto, mentre la moglie rirprende la scena con il cellulare: dal buco praticato sulla plastica esce una testolina, si vedono due occhietti impauriti. È un cucciolino di Yorkshire, impaurito e infreddolito, era destinato alla morte e invece... Una storia a lieto fine, di quelle che ci si aspetta di sentire, nella notte di Pasqua. Infatti, Gianna, la donna che insieme al marito ha trovato il cagnolino, scrive sul suo profilo: «Quest’anno per Pasqua ho ricevuto un uovo speciale con una sorpresa altrettanto speciale, ho trovato Pasqualino, un cucciolo gioioso e giocherellone. Benvenuto in famiglia». Il video del loro intervento è stato poi postato sui social con un commento piuttosto chiaro: «Se qualche brava persona riconosce questo cane per favore ditemi chi è il padrone così lo vado a trovare insieme alle forze dell'ordine».
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RISVOLTI PENALI - In effetti quelle brave persone che invece hanno ideato questa crudele fine per un cucciolo indesiderato, ora rischiano grosso. Fino a sette anni di carcere e ritiro della patente per chi abbandona i propri animali in strada, causando vittime o feriti. Lo prevede la nuova misura del Codice della Strada, in discussione in Parlamento. L’attuale articolo n.727 del Codice Penale sancisce che “Chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattivi tà è punito con l’arresto fino ad un anno o con l’ammenda da 1.000 a 10.000 euro. Alla stessa pena soggiace chiunque detiene animali in condizioni incompatibili con la lo ro natura, e produttive di gravi sofferenze“.
Purtroppo i dati danno ragione a chi sostiene che il problema è grave e merita provvedimenti adeguati. Sono infatti 50mila i cani che ogni anno vengono abbandonati in Italia, in buona parte nelle città del Centro -Sud.
Per non parlare di gatti: i mici che improvvisamente si trovano senza padrone sono circa 80mila, anche loro lasciati in strada senza cibo, vagabondando qua e là, an che se si sa che i gatti sanno cavarsela anche da soli, ma ci sono strade pericolose dove possono finire sotto una macchina o scaraventati dentro un fosso. Storie come quella di Pasqualino, quindi, non sono una rarità e spesso non finiscono con l’happy end. Cani legati ai bordi della strada, cuccioli in sacchi buttati nella spazzatura, o addirittura bruciati vivi... storie di ordinaria crudeltà e disumanità. A stilare l’ultimo report, con i dati sopra citati, non è solo un'organizzazione animalista, ma proprio il Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari (Cufa) dei carabinieri.
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Scorrendo tra le cifre, più in dettaglio, si vede che tra il 2022 e il 2023 i controlli dei Carabinieri del Cufa sono stati 9.855: le persone controllate sono state 5.960 di cui 545 denunciate, mentre i sequestri sono stati 6; 212, invece, le sanzioni emesse per un importo di euro 128.731,90.
UN ESERCITO DI BESTIOLE - Un’Italia diversa e pullulante di vita ci appare se la ricostruiamo attraverso varie stime, perché sarebbero complessivamente più di 60 milioni gli animali che nel nostro Paese vivono con gli uomini. Considerando in questo senso soltanto le bestiole domestiche più diffuse, si tratta di oltre 7 milioni di cani e qualcosa in più di gatti, a cui vanno aggiunte le tante altre. Stime approssimative, perché si tratta dei quattro zampe dichiarati, tenuto conto che a questi conviventi bisogna per l’appunto aggiungere quasi 13 milioni di uccelli, 30 milioni di pesci e una nutrita schiera di piccoli mammiferi e di rettili. Numeri impressionanti che peraltro non comprendono gli animali d’allevamento e i tanti soggetti randagi e inselvatichiti. Ecco, se si considera che la popolazione italiana “umana” ammonta, secondo le ultime stime Istat, a poco più di 59 milioni, il rapporto è sostanzialmente uno a uno: c’è di che meditare.