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Pubblica amministrazione informatizzata? Ridateci i vecchi uffici

Gianluigi Paragone
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Ormai si cerca l’escamotage giusto peril rilascio dove c’è meno attesa oppure ci si prenota con abbondante anticipo rispetto alla scadenza, sempre che il sistema legga la prenotazione. Oppure ancora ci si affida ai santi. Sul rilascio dei passaporti e sui loro rinnovi stiamo sbattendo non più su quel muro di gomma che era la burocrazia degli uffici pubblici ma sul nuovo metodo “rivoluzionario” che avrebbe dovuto semplificarci la vita.

Al di là delle dichiarazioni di Renato Brunetta e della sua idea di Pubblica amministrazione digitalizzata, informatizzata, blablabla, quello che realmente capita nella vita quotidiana è una sfida alla nostra tenuta dei nervi. Perché se Brunetta riesce a cadere sempre in piedi e trovare una poltrona per restare protagonista (ci manca poco che il “suo” Cnel non si attivi pure come mediatore in Ucraina o a Gaza: l’ego dell’uomo non ha limiti), i cittadini comuni mortali stanno franando tra Spid, posta certificata, password, portali e... accidenti vari. E quando non devi sbrigare pratiche per te, ti tocca caricarti - giustamente le angosce di genitori magari anziani che al solo sentir dire «Signora, deve andare sul sito e...» entrano nel panico. Ma io domando: gli anziani devono sparire dalla circolazione per il solo fatto di non saper navigare nei portali come sanno girare negli uffici pubblici?

Torniamo agli scandalosi tempi di attesa legati ai passaporti: confido nella saggezza del buon Piantedosi al quale chiedo di venirci incontro e fare delle telefonate per riavviare i vecchi uffici al fine di smaltire quell’ingorgo creato dalla digitalizzazione della burocrazia. Una specie di doppia corsia che sblocchi davvero questo ingorgo. Sembra paradossale ma rimpiangiamo i vecchi timbri, le sale d’attesa all’ufficio passaporti e pure le carte da compilare «Scusi, ha una penna?» - dove almeno uscivi sudato ma con una data “umana” per dirla con Fantozzi. Ci sono migliaia di persone che rischiano di non partire per viaggi di lavoro o di svago che magari avevano prenotato approfittando delle offerte; il tutto perché i tempi per i rinnovi sono addirittura a quindici mesi o due anni! Ci avevano detto che l’informatizzazione della Pubblica amministrazione avrebbe facilitato la vita dei cittadini ... come no? - invece ci ritroviamo che per ovviare a tale Babele c’è gente che passa le giornate e le notti (organizzando vere e proprie staffette) per strappare uno slot.

Oppure si stanno moltiplicando servizi telematici o simil bagarini per accorciare i tempi. Qualche giorno fa avevo letto di alcune agenzie che, dopo aver fatto accesso al sistema col proprio Spid o con l’identità di amici e parenti, occupavano ogni slot compilandolo con nuovi nominativi temporanei, giusto per avere un appuntamento. Da Peter Pan a Carmen Russo, da Ilona Staller a “Leon” Messi, ogni nome era valido per fornire il servizio a pagamento. Chiediamo pietà, se proprio dobbiamo soffrire meglio farlo all’antica: questa modernità ci rende isterici. 

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