Morbillo, la nuova variante che può sfuggire ai test: 5 casi già a Milano
Non solo la Dengue. A gettare nel panico l'Italia ci pensa anche il morbillo. O meglio, una sua nuova variante e la capacità di questa di influire sui test molecolari per la diagnosi, rendendoli meno sensibili. In totale, da gennaio sono stati confermati ben 5 cinque casi di morbillo nella Città Metropolitana di Milano e nelle aree circostanti in Lombardia. Tutti classificati come genotipo D8 e che non avrebbero alcun legame epidemiologico tra loro. A confermarlo uno studio condotto dall'università di Milano, con l'Istituto superiore di sanità, pubblicato su "Eurosurveillance".
In tre di questi i pazienti erano di ritorno da un viaggio in Uzbekistan, in Thailandia e in Italia meridionale. In particolare - spiegano i ricercatori - due di questi casi, cioè i pazienti che avevano viaggiato nel Sud Italia e in Thailandia, erano infetti da ceppi di MeV caratterizzati da tre mutazioni precedentemente descritte da ricercatori svizzeri.
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Questi, coordinati da Francisco José Pérez-Rodríguez, hanno attirato l'attenzione dell'equipe dell'Università di Milano e del Dipartimento di malattie infettive dell'Iss, che ha così iniziato la caccia alle stesse mutazioni. Risultato? Sono state trovate anche in Italia, in una zona densamente popolata, al confine proprio con la Svizzera. Le mutazioni si sono verificate, spiegano i ricercatori italiani, in una particolare porzione della nucleoproteina, che è il bersaglio dei test rapidi comunemente utilizzati dai laboratori di sorveglianza. Tradotto: questo comporta "una leggera perdita di sensibilità del test". Ma non solo, concludono gli esperti, "i nostri risultati suggeriscono ora che i virus del morbillo con le mutazioni rilevate attraverso la sorveglianza molecolare svizzera, stanno già circolando in Italia".
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