Askatasuna, il prof Barbero scatena le polemiche: "Centri sociali sono una ricchezza"
"Quello che si sta cercando di fare con Askatasuna è il fondamento della democrazia". Lo storico Alessandro Barbero, con un'intervista rilasciata a La Stampa, prende posizione sul piano del comune di Torino per trasformare lo storico centro sociale in un "bene comune" della città dichiarandosi assolutamente favorevole. Parole che hanno scatenato, come era prevedibile, pesanti polemiche. Ad Andrea Joly che lo ha interpellato ha spiegato infatti che i centri sociali "sono una ricchezza delle città italiane" e che il compito della politica è "promuovere la convivenza tra pensieri diversi".
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Pensiero tutt'altro che condiviso: i sindacati di Polizia hanno bollato l'operazione come "la morte della Giustizia", l’ex procuratore Gian Carlo Caselli vede "rischi e ostacoli", la destra torinese parla di "una delle pagine peggiori della storia della città". A tutto questo si aggiunge il fatto che solo ieri la Digos ha notificato 12 misure cautelari ad altrettanti suoi militanti. Ma Barbero tira diritto: "I reati vanno puniti, ma le responsabilità sono individuali", puntualizza su La Stampa spiegando che "da membri legati ad Askatasuna possono certamente essersi manifestate reazioni violente sulle quali nessuno vuole essere minimamente indulgente. Ma resta soprattutto un luogo dove si organizzano attività collettive, a cui partecipa una marea di giovani e non solo, dentro il quale Torino ha bisogno di rimettere piede".
Il professor Barbero, che è andato in pensione a gennaio, dice che vive vicino alla zona del centro sociale e può testimoniare che svolge già attività importanti per il quartiere. "L’anno scorso", racconta, "sono entrato in Askatasuna, eppure io sono borghese, sono stato un ragazzino timido e rispettoso delle regole. Forse non è il mio ambiente naturale, ma mi sono trovato a poter chiacchierare con la loro massima disponibilità di fronte a platee enormi di giovani e non giovani, affamati di dialogo e discussione". Quanto al fatto che Askatasuna diventerà un bene comune, Barbero si dice "convinto che sia una decisione giusta". "E in un certo senso Askatasuna era già un bene comune di Torino", conclude il prof.
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