Supermercato, l'ex cassiera rivela: Cosa accade davvero alla cassa
Cassiera a 27 anni per una nota catena di supermercati, la giovane milanese ha deciso di licenziarsi. "La molla definitiva è stato un problema alla schiena che si è creato per la postura sbagliata, inevitabile in quella situazione, e a 27 anni mi sembrava assurdo avere già danni fisici provocati dal lavoro, specialmente dopo soli due anni in quella mansione. Ma è stato un insieme e un crescendo di situazioni a farmi decidere che non volevo più passare lì le mie giornate lavorative". La ragazza racconta la sua storia al Corriere della Sera, dove spiega come è iniziato il tutto: "Sul contratto c’era scritto 'Ausiliare alle vendite'. Durante i colloqui mi hanno sempre dato l’illusione di poter scegliere, chiedendomi quale reparto preferissi, senza mai menzionare la cassa, ma poi sono valse soltanto le loro esigenze: quindi mi hanno messa alla cassa".
Una mansione che prevedeva parecchi spostamenti: "Siccome era un punto vendita piccolo, il sistema prevedeva che fossimo noi a muoverci da una cassa all’altra per andare incontro al cliente. Quindi bisognava stare sempre in piedi. Non c’era nemmeno una sedia. Poi, dopo tante segnalazioni e richieste, hanno concesso degli sgabelli. Ma non erano pensati per quella postazione e quei movimenti, quindi, sebbene consentissero di riposare le gambe ogni tanto, hanno provocato posture sbagliate, e almeno nel mio caso la conseguenza è stata un problema alla schiena diagnosticato da un medico e che mi ha costretto a iniezioni e riposo".
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Ma il problema delle sedie era solo uno di tanti: "Se dovessi riassumere, direi l’abbandono da parte dei diretti responsabili: al di là di tante belle parole, ci hanno sempre lasciate sole a sbrigarcela, con i clienti e tra noi, nessuno ha mai davvero vigilato sulle giornate lì dentro. Ognuno fa le proprie regole a sentimento e a giornata, e il direttore fa finta di non vedere. Così succede che i clienti arroganti o le colleghe furbe abbiano sempre la meglio. Di fatto ti ritrovi sola, devi decidere come comportarti in ogni situazione e sempre a tuo rischio". Da qui la decisione di gettare la spugna anche se "con gli straordinari obbligatori" i 990 euro lordi, per 24 ore di part time verticale, arrivava tra "i 1.100 e i 1.300 euro".
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