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Veneto, no alla legge sul suicidio assistito: non passa la linea di Luca Zaia

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La legge di iniziativa popolare sul suicidio medicalmente assistito in Veneto non passa. Il voto della norma sostenuta dall'associazione Coscioni non ha ottenuto il via libera nei primi due dei 5 articoli complessivi, che richiedevano il sì della maggioranza assoluta. Il secondo, soprattutto, è un articolo "fondamentale" della legge, per cui il presidente Roberto Ciambetti ha proposto il rinvio in commissione, che è stata poi approvata dall'assemblea. La discussione e il voto hanno visto Fratelli d'Italia e Forza Italia contrari, mentre il presidente Luca Zaia e parte della Lega favorevoli, come le opposizioni.

"Colleghi, decidete e votate come meglio credete - è stato il commento di Ciambetti -. Mi rimane un tarlo, e questo lo dico da presidente della Conferenza dei Consigli regionali. Mi auguro che le regioni non vengano esclusivamente come un cavallo di Troia per andare in Corte Costituzionale. Ci sono altri mezzi. Secondo me, questa legge non è nostra competenza, sarà facilmente impugnata dal Governo". E ancora: "Vedremo che cosa dirà la Corte Costituzionale. Però non vorrei essere il mezzo, e il mezzo istituzionale, per altri sbocchi". 

Poi, sempre sul dibattito sulla pdl dell'associazione Coscioni sul Fine vita, ha detto la sua anche Nicola Finco. Il capogruppo della Lega al Consiglio regionale ha affermato: "Questo ci è stato detto dal Comitato qui presente: prendete questo testo ed approvatelo, perché altra via non c'è. Analisi, approfondimenti, modifiche sono inaccettabili, perché inaccettabile è ogni forma di dissenso contro questa proposta. Ecco, proprio per questi motivi il mio sarà un no convinto a questo progetto di legge".

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