Antifascisti in piazza, odio contro Acca Larentia
Due manifestazioni antagoniste e due autogol clamorosi. Di forma e di sostanza. Ieri alcune centinaia di persone si sono radunate a Milano per un’iniziativa nazionale anarchica e antifascista la cui piattaforma principale era la solidarietà verso Ilaria Salis, attivista monzese di 39 anni in carcere a Budapest da quasi un anno (per lei inizierà il processo tra qualche giorno) e altre persone arrestate o ricercate.
Un corteo che da piazza Durante ha percorso il quartiere di Città Studi per terminare in piazza Leonardo da Vinci, partito con uno striscione di testa con scritto: “Né prigione né estradizione, free all antifas da Milano a Budapest”.
Un altro cartello: “Fasci appesi”. Visto il clima di questi giorni, immancabile anche un riferimento macabro ad Acca Larentia. La piazza, in linea con l’impunità della sinistra tutta, cantava: “10, 100, 1.000 Acca Larentia”, con sprezzo totale della strage omonima nella quale, nel 1978, furono uccisi da un commando rosso due iscritti al Fronte della Gioventù davanti a una sede del Movimento sociale italiano a Roma. Nel comunicato in cui si annunciava il corteo, gli organizzatori parlano di «gruppi neonazisti e neofascisti organizzati e con ampi margini di agibilità» che «proliferano sempre di più fuori e dentro le istituzioni», grazie al «terreno fertile» per la «propaganda di idee populiste e reazionarie» creato da «decenni di profonde crisi economiche e sociali».
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Nel mirino, tutti i maggiori partiti sovranisti e conservatori europei, come il Rassemblement National, la Lega e Fratelli d’Italia, l’Afd e Vox. Quello che non dicono, però, è che Ilaria Salis è stata arrestata in Ungheria perché coinvolta nell’inchiesta sugli attacchi subiti da estremisti di destra durante il weekend del cosiddetto “giorno dell'onore”, in cui si commemora l’annientamento della Wehrmacht tedesca (11 febbraio 1945) da parte dell’Armata Rossa durante l’assedio di Budapest. Il problema è che di mezzo ci sono finiti anche semplici turisti e civili, pestati dagli antifà di vari paesi europei riuniti sotto una sigla di base in Germania.
Motivo per cui sono stati chiesti 14 mandati d’arresto europei, tra cui quello che ha colpito altri due militanti antagonisti milanesi, uno dei quali in attesa della possibile estradizione in Ungheria. Salis qualche mese fa aveva scritto una lettera ai suoi avvocati (tramite l’ambasciata italiana a Budapest) per denunciare le «disumane condizioni di detenzione», accuse respinte dalle autorità ungheresi.
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Da Milano a Firenze, appena un centinaio di persone hanno partecipato ad un sit in organizzato dal Pd fiorentino prima sotto la sede della Giunta regionale toscana poi nel pomeriggio in piazza del Duomo, intonando Bella Ciao e sproloquiando sui fatti di Acca Larentia. In piazza esponenti di Cgil, Uil, Anpi e appunto Pd. Più sigle che persone.
Tra loro anche l’assessore dem Sara Funaro e i parlamentari toscani Simona Bonafè e Federico Gianassi: «Ci chiediamo come mai la premier Meloni che ha trovato un momento per dire due parole sul pandoro della Ferragni non abbia invece trovato il tempo per denunciare quanto accaduto ad Acca Larenzia», dicono, dimenticandosi che loro non hanno invece trovato un momento per onorare tre ragazzi vittime senza giustizia dell’odio comunista.
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Sempre a Firenze meno di 500 manifestanti hanno dato vita ad una manifestazione di sostegno al popolo palestinese promossa da “Firenze per la Palestina” in ricordo delle vittime dei bombardamenti dell’operazione “Piombo fuso” del 2008-2009, e in segno di protesta contro l’operazione attualmente condotta da Israele nella Striscia di Gaza, in seguito ai fatti del 7 ottobre. Fra i partecipanti, l’imam di Firenze Izzedin Elzir, che sfilava dietro lo striscione dell’associazione Amicizia Italo Palestinese, e i consiglieri comunali di Sinistra Progetto Comune Antonella Bundu e Dmitrij Palagi. I manifestanti si sono mossi sfilando per le vie del centro con striscioni e cartelli, scandendo slogan come «Palestina libera, Gaza vincerà», «Netanyahu assassino».