Antonella Viola sul virus H1N1: "Quale materiale genetico contiene"
"Non chiamatela influenza suina". Antonella Viola, scienziata, divulgatrice e professoressa ordinaria di Patologia generale presso il dipartimento di Scienze biomediche dell’Università di Padova, dalle pagine della Stampa chiarisce una volta per tutte che il famigerato virus A/H1N1 che negli ultimi tempi sta costringendo a letto e in ospedale tantissime persone (ci sono già due vittime) non si trasmette dal maiale all'uomo. "Si tratta di un virus umano che contiene materiale genetico di virus che infettano uccelli e maiali" puntualizza la scienziata specificando che "l'erronea espressione influenza suina con cui spesso ci si riferisce all'infezione nasce dal fatto che lo scambio è avvenuto all'interno di un suino". Quanto ai contagi la professoressa Viola sostiene che "è molto meno trasmissibile rispetto alle varianti del SARS-CoV-2 attualmente in circolazione", ma il contagio da un essere umano all'altro avviene "tramite le stesse modalità che abbiamo imparato a conoscere con il Covid-19".
Ecco perché, ci tiene a ribadire la scienziata valgono esattamente le stesse regole ripetute fino alla nausea durante la pandemia: lavarsi spesso le mani, evitare luoghi troppo affollati e usare la mascherina all'occasione. E, naturalmente, vaccinarsi. "Come nel caso del Covid", scrive Viola nel suo intervento sulla Stampa, "anche per l'influenza in corso il vaccino è un importante strumento di prevenzione, indispensabile per i più fragili al fine di evitare le conseguenze severe della malattia". "Se quindi il virus e le sue modalità di azione non sono una novità o un'anomalia e non sorprendono", fa notare la prof, "sorprende invece la scarsissima adesione degli italiani fragili alla campagna di vaccinazione. Che, numeri alla mano, è stata un totale e tragico fallimento".
"I morti di H1N1 non sono una novità, cosa è successo": l'inquietante rivelazione di Bassetti
"Se i cittadini ricevono messaggi ambigui e se i medici di famiglia non sono adeguatamente preparati e incentivati, continueranno a esserci ricoveri ospedalieri e purtroppo qualche volta anche decessi per malattie che si possono evitare grazie a una semplice vaccinazione", ha concluso la prof.